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IL PATRONATO DELLA MADONNA DEL SOCCORSO

di MARIO BOCOLA

La petizione venne presentata da Mons. Vescovo, Rocco de Gregorio, dal Capitolo Cattedrale, dal Clero, dalla Comunità religiosa delle Monache Benedettine (allora residenti in San Severo), dai Frati Minori e dai Cappuccini, oltreché dalla Congrega del Soccorso. Il Comune di San Severo deliberò positivamente in data 21 febbraio 1856. Nella lista dei consiglieri vi erano come firmatari del documento uomini nient’affatto clericali, ma anch’essi innamorati, per così dire, del culto della Vergine del Soccorso e delle loro tradizioni cittadine. Anch’essi vollero che dette tradizioni si perpetuassero nelle generazioni future come sacro patrimonio.

Il 10 settembre 1857 con Decreto della Sacra Congregazione dei Riti, la Vergine del Soccorso veniva ufficialmente dichiarata Patrona aeque principalis della città di San Severo. Nel 1859 l’arciprete De Ambrosio pubblicava la novena con l’antica preghiera.

Sotto il priorato di Giovanni Masselli la devozione per la Madonna del Soccorso continuò ad avere maggiore impulso. I confratelli della Congrega in segno di stima e di gratitudine al loro priore, dopo la sua morte, vollero dedicargli una lapide che ancora oggi si può vedere nella sacrestia del Santuario del Soccorso, segno tangibile dell’onestà e della rettitudine morale degli uomini di altri tempi, che ci hanno voluto lasciare una eredità di valori oggi quasi del tutto scomparsi. La religiosità non comune di quegli uomini che erano spinti dalla carità fine a se stessa senza scopo di ricompensa alcuna, fatta per il solo scopo di sentirsi utile alla povera gente ed al prossimo.

In un opuscolo pubblicato nel 1961 da Raffaele Papa, La Madonna del Soccorso nel culto del popolo di San Severo, viene citata, a proposito della Proclamazione a patrona della Vergine del Soccorso, la conclusione capitolare datata 27 novembre 1856. Di detta conclusione ad rei perpetuam memoriam si riportano alcuni punti significativi che lasciano comprendere molto del culto e della devozione per la Vergine del Soccorso: «Oggi che sono lì 27 novembre 1856, noi qui sottoscritti componenti questo capitolo cattedrale di San Severo, previa affissione del cartello, e premesse tutte le ritualità prescritte dai nostri Capitolari statuti, ci siamo radunati nella nostra sacristia, il signor arcidiacono (Don Paquale Masselli) ha proposto i desideri che mostra questa città di voler impetrare dalla Santa Sede il titolo di patrona principale e protettrice della nostra città la Beatissima Vergine Maria SS. sotto il titolo del Soccorso con ufficio e messa propria a destinarsi una giornata da essere di doppio precetto a di Lei onore, si è rammentato in questa occasione di essere la statua di antica scultura pervenuta in questa città da più secoli, dietro venerata nella chiesa prima di S. Agostino per un convento dei Padri Agostiniani allora esistenti, e poi chiamata della Madonna del Soccorso divenuta congregazione laicale. L’attuale divozione e fervore di fedeli, verso la detta Gran madre di Dio ha origine dalle grazie speciali a di Lei intercessione da Dio ottenuta come si attestarono li nostri antenati che l’hanno sempre onorata qual patrona speciale di questa città, il di cui patrocinio sempre favorevole sperimentiamo in tutti i nostri bisogni. E’ rimarchevole che in qualunque necessità o disastro concorre il popolo a chiedere che sia esposta alle lacrime e preghiere della popolazione e portata in processione di penitenza per la città, nelle quali occasioni confessiamo di essere stati sempre esauditi da Dio a Lei intercessione e, questo lo provano anche i doni e le oblazioni che di continuo si presentano alla confraternita in rendimento di grazie ottenute, ond’è che la chiesa si trova fornita di speciosi e ricchi arredi sacri. Quindi essendoci interrogati i componenti tutti di questo reverendissimo capitolo unanimamente ed a voti secreti, si è compiuto di far pervenire al soglio pontificio questi nostri desideri e preghiere perché si degni Sua Santità di aderire ai voti di questa città facendone nostra postulatoria all’oggetto. E così in data 29 novembre 1856 se ne rimise supplica a Sua Santità firmata da tutti i capitolati». Firmato: Luigi Canonico De Lucretiis-Segretario.

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