IL REFERENDUM E IL COMIZIO
di MICHELE MONACO
In questi giorni campeggia sui muri della città un manifesto così intitolato: <<REFERENDUM 4 DICEMBRE 2016 – CONVOCAZIONE DEI COMIZI ELETTORALI>>. Naturalmente sono le disposizioni burocratiche che la legge assegna per l’attuale competizione elettorale e che i Sindaci automaticamente pubblicizzano. Ma non è del Referendum che vorrei parlare. Quel titolo porta a chiedersi: ma che fine ha fatto il comizio? Da quando tempo, a San Severo, non si sente un bel comizio e da quando non si riempiono più alcune piazze storiche (piazza MUNICIPIO, piazza ALLEGATO, piazza CASTELLO, piazza ALDO MORO) o di quelle usate negli ultimi anni come il piazzale davanti alla Chiesa delle Grazie? Veramente è superato il tempo dove il “politico di razza” doveva superare l’esame più importante in una pubblica piazza parlando “a braccio” e con il terrore di un fiasco clamoroso? Veramente il tempo delle piazze con i cittadini in carne ed ossa è stato superato dalle reti televisive e dalle piazze virtuali dei social? Alcuni analisti della politica e della comunicazione sostengono che, nelle ultime consultazioni elettorali, i veicoli informativi più usati per la propaganda politica sono stati i “social network”: facebook, istagram, twitter. Ma, ad oggi, nessuno è in grado di dimostrare una correlazione diretta con la presenza attiva sui social-media. EDOARDO NOVELLI, professore di Comunicazione Politica all’università Roma Tre, sostiene che … «negli anni ’80 il comizio si trasforma, si parla di “convention” con un presentatore, i collegamenti, i maxischermi. Per la prima volta il comizio non serve a farsi un’opinione, ma diventa spettacolo televisivo, tanto da fare a gara perché le emittenti lo trasmettano. Si ribalta il rapporto: chi ascolta il comizio diventa una comparsa e il destinatario diventa il telespettatore». Io credo che si potrebbe sempre dibattere su quale strumento politico-comunicativo sia più efficace: la televisione, i social network, la convention oppure i video messaggi registrati accuratamente in uno studio o con il cellulare per riversarlo immediatamente sul web alla mercè della rete. Io penso che si faccia un grave errore nel decretare la morte del COMIZIO. Penso che una prova importante per un leader sia quella di saper riempire una piazza e comunicare con il sentimento e la ragione. Occorre il contatto fisico del leader che sappia parlare al cuore e alla mente dei suoi concittadini in carne ed ossa.