IL SIGARO DI FRANCESCO DE SANCTIS
di GIUSEPPE CLEMENTE
Quest’anno ricorre il bicentenario della nascita di FRANCESCO DE SANCTIS, storico e critico della letteratura italiana, uomo politico di notevole spessore, patriota e anche uomo di scuola, che per ben quattro legislature, dalle elezioni del 22 e 29 ottobre 1865 (IX legislatura) a quelle dell’8 e 15 novembre 1874 (XII legislatura), è stato eletto Deputato nel collegio elettorale di San Severo. Anche se candidato dell’opposizione, la GIOVANE SINISTRA, la posizione politica del DE SANCTIS era in fondo di un moderato progressismo ed era convinto assertore (udite, udite!!!) che “la politica è soprattutto ed essenzialmente dignità”.Nella nostra città, oltre agli immancabili avversari, aveva molti amici.Era in corrispondenza con GIUSEPPE SANTELLI, sindaco, con GIOVANNI VIGLIONE, assessore comunale, con il notaio FRANCESCO PAOLO GENTILE, con il dott. DOMENICO GIARNIERI, con CARLO e LEONARDO FRACCACRETA e con Mons. ANTONIO LA SCALA, vescovo dal 1858 al 1889, tanto per citare alcuni nomi, ma era in particolare legato da profonda stima e amicizia a VINCENZO GERVASIO, Segretario della Società Operaia di Mutuo Soccorso. Tra i due vi fu un nutrito scambio epistolare, non ancora pubblicato nella sua interezza, dal quale viene fuori in tutta la sua importanza il peso politico che VINCENZO GERVASIO, vero “gran capitano nelle battaglie elettorali”, come DE SANCTIS lo definisce in una lettera, ebbe nelle competizioni elettorali che videro il successo del candidato irpino, il quale, dal canto suo, non lesinava interventi, spesso decisivi, in aiuto dei suoi elettori, sia nelle pubbliche calamità, come il devastante colera del 1865, sia in favore delle singole persone che a lui si rivolgevano per la soluzione dei loro problemi. Era molto legato a San Severo e in quel suo piccolo capolavoro che è ‘Un viaggio elettorale’, FRANCESCO DE SANCTIS, proprio in una sosta in casa GERVASIO, tocca momenti di assoluto lirismo, quando il fumo del sigaro che stava fumando, dopo cena, su una loggia (IV – Fantasmi notturni – San Severo, 18 febbraio 1874) lo indusse a elegiache meditazione: “Ecco qui il mistero delle cose. Il sigaro fumato non esiste più; ciò che esiste è il fumo che formerà nuove combinazioni, nuove esistenze. Ed io che sarò? Un sigaro fumato. Bella consolazione! Niente muore, tutto si trasforma. Una gran frase, sicuro, per farci ingoiare la pillola. E la pillola è che l’individuo muore e non torna più”.I sanseveresi impararono a conoscere l’uomo e ad apprezzarne l’innato senso del dovere e la profonda rettitudine e una lapide, voluta dalla Società Operaia di Mutuo Soccorso, che di questa stima è la tangibile testimonianza, è venuta fuori, per una fortuita coincidenza, proprio nel 1983, anno centenario della morte di FRANCESCO DE SANCTIS. Sì, il sigaro che fumava DE SANCTIS si è consumato, ma noi ne sentiamo ancora l’acre odore. Il suo ricordo resta sempre vivo.Per onorare l’illustre personaggio il C.R.D. STORIA CAPITANATA organizzerà un Convegno Nazionale sulla figura di FRANCESCO DE SANCTIS, che vedrà confluire a San Severo studiosi da varie Università. Nell’occasione, grazie alla disponibilità dell’Amministrazione Comunale, che patrocinerà la manifestazione, la lapide che la Città dedicò al grande critico e al patriota troverà una definitiva e degna collocazione, divenendo così un altro tassello della nostra storia restituito alla memoria collettiva, in particolare ai giovani,ai quali sapere che un grande personaggio della storia del Paese è stato così vicino alla nostra comunità offrirà uno spunto di riflessione per un approccio qualificante e rispettoso al passato, alle vicende che hanno comunque visto protagonisti i loro padri.