Prima pagina

IL TEATRO DI IMPEGNO CIVILE

Apprendiamo dalla pagina on-line del Teatro Pubblico Pugliese che nello scorso mese di febbraio si è tenuto sull’asse teatrale del <<Giordano>> di Foggia e del <<Piccinni>> di Bari una performance dell’attore FABRIZIO GIFUNI, di una storica famiglia di Lucera, che con un monologo di gran classe (<<CON IL VOSTRO IRRIDENTE SILENZIO>>) ha saputo coinvolgere emotivamente il pubblico rileggendo le ultime lettere scritte dallo statista ALDO MORO nei 55 giorni della sua prigionia nelle mani delle Brigate Rosse. L’attore ha affermato che occorre …<<avere tempo, voglia e passione per tenere viva una memoria storica che ci dà maggiore consapevolezza di cosa eravamo e di cosa siamo diventati. Questa è anche la funzione del Teatro…>>. Peccato che un tale spettacolo non sia stato programmato nella stagione di prosa del nostro Teatro Comunale. Ma tant’è. Tornando sulla perfomance di GIFUNI, si ha modo di conoscere a fondo gli ultimi giorni di ALDO MORO quando durante la prigionia parla, ricorda, scrive, interroga, confessa, accusa, si congeda. Un fiume di parole inarrestabile che si cercò subito di arginare, silenziare, mistificare, irridere. MORO non è MORO, veniva detto. La stampa, in modo pressoché unanime, martellò l’opinione pubblica sconfessando le sue parole, mentre MORO urlava dal carcere il proprio sdegno per quest’ulteriore crudele tortura. Le sue lettere poche persone le hanno davvero lette, molti hanno scelto di dimenticarle. “Perché non mi credete? Chi vi suggerisce di non credermi? Amici, non vi lasciate ingannare. Vi supplico in nome di DIO”: sono le parole che ALDO MORO scrisse durante i 55 giorni di prigionia nel 1978 e che ora ritornano nello spettacolo che FABRIZIO GIFUNI porta in scena. Un esempio di quello che viene definito “TEATRO DI IMPEGNO CIVILE” dove gli attori non interpretano personaggi ma salgono in scena come persone, con il loro punto di vista e credibilità, che si fanno carico di una funzione informativa e formativa. Sostiene il critico teatrale DANIELE BIACCHESSI che…<<La convergenza tra la storia politica e sociale del ‘900 e la forza ammaliatrice del Teatro civile, in Italia si è imposto come una delle forme più vitali del teatro contemporaneo, il quale ha ormai conquistato una folla fedele di spettatori. Dalle stragi naziste di Sant’Anna di Stazzena e di Marzabotto al disastro doloso della diga del Vajont; dall’eccidio di Piazza Fontana al caso Moro, fino alla strage di Ustica e non solo, tutti eventi della storia del nostro Paese portati in scena da attori-affabulatori come MARCO PAOLINI, ASCANIO CELESTINI e molti altri che hanno raccontato in Italia le storie vere, ignorate, dimenticate. Come ha fatto il nostro FABRIZIO GIFUNI da Lucera con il suo racconto drammaturgico dal titolo molto eloquente per chi non sa rispondere: <<CON IL VOSTRO IRRIDENTE SILENZIO>>.

Altri articoli

Pulsante per tornare all'inizio