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IL TEATRO DI SAN SEVERO NELLE LORO MANI

di Michele Monaco

ALFREDO MENELAO e CESARE GIANCOLA, due concittadini, due mitici impresari teatrali che hanno lasciato una impronta indelebile nella storia del Teatro Comunale “G. Verdi” di San Severo. DICEMBRE È IL MESE CHE EVOCA IL LORO RICORDO poiché fu proprio il 9 dicembre del 1937 che fu inaugurato il nostro Teatro. L’INAUGURAZIONE del 1937 del Teatro (allora “Littorio” oggi “Verdi”) fu affidata ad ALFREDO MENELAO poiché l’Amministrazione Comunale di allora non ritenne di assumere in proprio la gestione artistica del teatro. MENELAO si rivelò un eccellente professionista che riuscì a portare sul palcoscenico sanseverese artisti lirici di livello nazionale come TOTI DAL MONTE, MARIA PEDRINI, MARGHERITA CAROSIO, GINO BECHI e tanti altri. Le sue doti organizzative furono richieste e apprezzate nei teatri di Roma quali il Savoia, il Quirino, il Brancaccio e il Giulio Cesare. Organizzò spettacoli lirici all’estero, a Dublino, a Lisbona e al Cairo. Proprio mentre si recava al Cairo per una seconda stagione lirica fu vittima di un terribile incidente aereo presso Terracina. Era il 15 febbraio 1947. MENELAO morì a soli 44 anni. Terminava così, tragicamente e prematuramente, la vita di un eccellente impresario. Gli succedette CESARE GIANCOLA che già dal 1940 collaborava con MENELAO. CESARE (nomen omen…) sarà il condottiero della gestione artistica del “Comunale”, ininterrottamente, sino al 1974. Esercitò il suo ruolo con competenza e con una passione tale da fargli dire che “la sua famiglia era il teatro”.  Il Presidente della Repubblica lo nominò Cavaliere del Lavoro. Organizzò una infinità di spettacoli di alto livello e di ogni genere: dalla lirica, alla prosa, all’avanspettacolo, alla musica leggera. Citiamo solo alcuni degli artisti che riuscì a portare sul nostro palcoscenico: PEPPINO e TITINA DE FILIPPO, PAOLA BORBONI, SALVO RANDONE, AROLDO TIERI, ARNOLDO FOÀ, CARLO DAPPORTO, WALTER CHIARI, SANDRA MONDAINI, MACARIO, FANFULLA, NINO TARANTO, DOMENICO MODUGNO, GINO PAOLI, GIANNI MORANDI,  RITA PAVONE, PEPPINO DI CAPRI. Organizzò, persino, per due anni di seguito, due semifinali dello Zecchino d’oro. Dopo un’ultratrentennale gestione artistica, il cav. GIANCOLA ci ha lasciato nel febbraio del 1976 all’età di 77 anni. Ci ha lasciato con una frase che amava ripetere spesso: “Il teatro è la culla della civiltà”. Se, come i Francesi, anche noi fossimo un po’ più fieri della nostra cultura, del nostro passato, delle nostre radici, potremmo – senza cadere nello sciovinismo dei nostri cugini transalpini – trovare nella storia delle nostre città dei personaggi dei quali andare orgogliosi senza lasciarli nel dimenticatoio, sconosciuti alle giovani generazioni. Lo scrittore GIUSEPPE MAROTTA nel suo libro “L’oro di Napoli” (che ispirò il celebre e omonimo film di VITTORIO DE SICA), descrisse dei personaggi “singolari” che costituivano l’anima di Napoli. E…”L’oro di San Severo”? Ne fanno parte a pieno titolo MENELAO e GIANCOLA: due personalità “speciali”, che hanno dato lustro alla cultura teatrale sanseverese.

 

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