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UN’IMPRESA STRAORDINARIA la “HMHSC Britannic expedition 2018” a 120 metri nel mare di Kea

Quando ti ritrovi ad essere amico di una personale speciale, di quelle con il fuoco dentro, hai la netta  sensazione di essere molto fortunato, ti ritrovi inconsapevolmente a “ raccattare” tutte le sue esperienze che per te sono linfa di conoscenza , mentre ti accorgi che  lui le sparge con una naturalezza imbarazzante.

Ho conosciuto Luigi D’Addetta (il Comandante) un po’ di anni fa tramite la comune amicizia con il fraterno Amico Michele, il quale, una domenica,  mi ha invitato a trascorrere una giornata in barca alle Isole Tremiti, ospite del Comandante.

Accettai l’invito e da allora entrai in assoluta empatia con questo uomo compatto, tutto pepe, con la passione smodata per la cucina. Da quel giorno la mia lista di veri amici, (pochi per la verità!), è aumentata.

Il Comandante, esperto sub,  è il Presidente dell’Associazione subacquea  Cavalluccio Marino di San Giovanni Rotondo, ed in barca organizza, per i soci dell’associazione,  uscite per effettuare immersioni con autorespiratore (A.R.A.)  nelle belle acque del nostro Gargano, ma subito dopo un’ immersione , il grande evento per gli invitati tutti, è gustare i piatti da lui sapientemente   preparati , così succulenti da perderci il fiato!

Gino ha da sempre avuto l’inclinazione per le immersioni, nonostante sia un “montanaro” abitando a San Marco in Lamis, ma con la spiccata vocazione per il mare.  I suoi esordi, a sentire i suoi racconti, sono di quelli pionieristici.  Dopo un corso base, tanto mare, tante immersioni, e la voglia di progredire in questo fantastico mondo.

 Dicevo prima, uomo con il fuoco dentro, fuoco  che ha spinto Gino a fare continui progressi e totalizzare una serie di esperienze che l’ hanno portato a “mettere la bandierina “ su di un obiettivo che al momento meno di 30 italiani al mondo  hanno raggiunto insieme a lui: “scalare” il relitto del Britannic! Ho utilizzato il termine di scalare con le dovute virgolette, poiché  immergersi e raggiungere questo Colosso inabissatosi in 55 minuti   alla profondità di 120 metri nel mare di Kea, isola Greca ,il 21 novembre 1916 a causa di una mina tedesca, esplorato per la prima volta nel 1974 dal Comandante Jacques Cousteau ,è simile a scalare l’Everest per un alpino. Si tratta del relitto inabissato più grande e ben conservato al mondo! E lui ci è riuscito! Lui ha coronato un sogno desiderato da sempre. La cosa più bella ed emozionante, l’impresa gli è riuscita il giorno del suo compleanno ( 01/10/2018).gino1

Ho ricevuto continui aggiornamenti della spedizione “HMHSC Britannic  expedition 2018” (questo è il nome della spedizione cui Gino ha fatto parte insieme ad altri nove sub provenienti da tutto il mondo)  dall’Amico Michele, il quale mi faceva il punto della situazione, anche perché l’avventura non è iniziata con i migliori  favori metereologici, ma alla fine il buon Dio ha consentito al Comandante di immergersi ad oltre 120 metri  di profondità , visitare il Colosso degli abissi e posare poeticamente un mazzolino di fiori ad omaggiare il sonno del Colosso e  il sonno di chi ha perso la vita in quel 21 novembre 1916.

Complimenti Comandante, onorato di esserti amico.

Carmine Apparente

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