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In memoriam di Luciano Niro

Il 12 marzo 2025 la cultura sanseverese perdeva una delle figure più rappresentative del panorama letterario cittadino, Luciano Niro, poeta, scrittore, insegnante, autore di testi di poesia e di letteratura italiana contemporanea. Persona dotata di grande sensibilità, affabile, garbato e premuroso con chiunque entrava in contatto con lui, ha segnato profondamente la vita e l’humus culturale di San Severo, lasciando in chi lo ha conosciuto un ricordo struggente, vivido, nitido, come la pittrice e poetessa Fedora Spinelli, il cui sodalizio umano e professionale lo ha legato per oltre quarant’anni. L’artista sanseverese ha dedicato all’amico questo componimento poetico intitolato Nella TAC dei ricordi. In memoriam di Luciano Niro, in cui ripercorre nella musicalità dei versi la quarantennale amicizia “chiara, limpida e sincera”, che ora rivive negli scritti poetici e letterari che Luciano Niro ci ha lasciato come eredità per tutti, perché “mentre il corpo muore e tutto si dissolve, chi abbiamo amato resta sempre nei nostri ricordi”. Fedora Spinelli penetra visceralmente nell’anima di Niro rivedendolo alla scrivania a scrivere versi e brevi saggi di letteratura e riandando con la mente agli anni belli e fecondi della giovinezza poiché proprio i “ricordi della giovinezza – ossidati dal tempo – tornavano a farti compagnia”. Si tratta di versi poetici profondissimi, densi di grande umanità e di vera e sincera amicizia, ossia non vacua, futile, ma dettata direttamente dal cuore, quindi di rapporto solidale ed amichevole ex imo corde.

 

Nella TAC dei ricordi

In memoriam di Luciano Niro

Ritrovo nella TAC dei ricordi

le immagini delle copertine dei tuoi libri.

Rivedo la nostra quarantennale amicizia

chiara, limpida, sincera.

Ora sei nella mia mente

 e – come in un cortometraggio –

ti ritrovo nei tuoi scritti vivi,

nella interminabile notte

  • quando la vitrea insonnia –

ti apriva nuovi orizzonti letterari.

Petrosa e scoscesa era la strada

ma tu bramavi vivere.

Ai colori del tramonto

affidavi le sistoli del tuo cuore

ricamando flash di poesie.

Fredda arrivava l’alba,

ma tu eri già stanco

nella dualità del pensiero.

I ricordi della giovinezza

  • ossidati dal tempo –

tornavano a farti compagnia.

                                                       Fedora Spinelli   

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