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INCIUCI DI POTERE…L’IMPORTANZA DELLA LEGGE ELETTORALE.

ORA LEGALE.

L’Italia è vittima della sua tradizione. Mai è successo che tra le forze politiche, nel corso dei settant’anni e passa di storia repubblicana, si sia trovata una forma di accordo per affrontare le problematiche del paese.

Il compromesso storico teorizzato da Aldo Moro ed Enrico Berlinguer, è naufragato per le note vicende oscure della nostra epoca.

Dall’inizio della pandemia però, malgrado le inspiegabili vicissitudini di questi giorni, i partiti si sono stretti attorno ad un progetto di salvataggio del paese, con ben 5 ipotesi di scostamento del bilancio.

Adesso è chiaro che la strada maestra è quella di trovare unacoalizione, che metta da parte le velleità personali e realizzi una struttura univoca di gestione della società.

Non è facile perché il frazionamento partitico, crea un’ignobile gioco di potere che avvilisce le nostre istituzioni e porta i cittadini lontano dalla scena politica.

Pertanto occorre creare le condizioni affinché non si verifichino più i cosiddetti salti di quaglia e gli abominevoli inciuci di potere.

Ed una legge elettorale ben fatta, potrebbe servire a tale scopo.

Il proporzionale è un sistema altamente democratico, perché consente alle forze di minoranza di entrare nella dialettica politica, ma ha dimostrato tutti i suoi limiti di governabilità.

Allora perché non pensare ad un sistema maggioritario che consenta di garantire una stabile governabilità e la conseguentescomparsa delle forze politiche minori, che a quel punto confluirebbero nell’area dei partiti più grandi?

Certo in questo modo si verificherebbe la dicotomia ideologica tipica della società americana. Da una parte la sinistra, corrispondente ai democratici e dall’altra la destra, corrispondente ai repubblicani, con tutte le differenze che ne derivano.

In Italia però ci sarebbe una terza opzione, cioè quella dei moderati che farebbe il paio con il Partito Popolare Europeo di estrazione moderata, cristiano – democratica.

In pratica sarebbe come un ritorno al passato, quando i partiti di centro erano al governo e le forze politiche più estreme all’opposizione.

Con la differenza però che non ci sarebbe più la frammentazione partitica del sistema proporzionale, ma tre forze politiche che si contenderebbero lo scettro di guida del paese.

LUIGI CENTUORI

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