Inclusione sociale e lavorativa: un nuovo modello per San Severo
Uno spazio sperimentale per l’ospitalità e l’inclusione sociale e lavorativa degli immigrati, ma anche un laboratorio per processi di welfare sociale generativo, a favore dell’integrazione con il territorio, di cui possano beneficiare gli stranieri stessi, il tessuto imprenditoriale e i cittadini.
È questo il fulcro del progetto “Il mosaico di San Severo. Progetto sperimentale per l’inclusione socio-lavorativa: ex-macello comunale”, ammesso a finanziamento dal PON Legalità per 4,3 milioni di euro.
Destinato, in particolare, ai migranti senza fissa dimora e possibili vittime del caporalato e dello sfruttamento lavorativo, il “mosaico di San Severo” punta a realizzare di attività di accoglienza temporanea, formazione e lavoro, che accompagnino i destinatari verso l’autonomia economica e sociale, riducendo, in tal modo, la presenza di stranieri all’interno dei ghetti e degli insediamenti non ufficiali.
Numerose le azioni previste: dalla realizzazione di alloggi in cohousing temporanei, ad equipe multidisciplinari che accompagnino i destinatari su percorsi di inclusione sociale e di inserimento lavorativo; da attività che diffondano il rispetto tra migranti e locali, a percorsi professionalizzanti che possano trovare sbocchi lavorativi all’interno della filiera produttiva etica capace di valorizzare i prodotti locali.
Con l’obiettivo di rafforzare i processi di welfare generativo e avviare percorsi sinergici di presa in carico e contrasto alla povertà degli stranieri presenti sul territorio, le attività progettuali saranno integrate con i Servizi Sociali dell’Ambito Territoriale di San Severo; saranno istituiti tavoli periodici di coordinamento con gli assistenti sociali comunali, i servizi sanitari, i sindacati, le Forze dell’Ordine e gli altri enti interessati dal contrasto al caporalato e alle diverse forme di sfruttamento lavorativo.
Il Progetto, il cui capofila è il Comune di San Severo, è promosso da un partenariato pubblico-istituzionale composto da Regione Puglia, Soprintendenza Belle Arti, Archeologia e Paesaggio delle Province di BAT e Foggia, e Università degli Studi di Foggia. La gestione delle attività sarà affidata ad un partenariato economico-sociale che verrà individuato tramite procedure ad evidenza pubblica, e che sarà espressione del terzo settore e di esperienze di economia sociale, per garantire la buona ed efficiente attuazione delle attività progettuali e la loro sostenibilità nel tempo.
Il “mosaico di San Severo” avrà la doppia funzione di riqualificare una risorsa patrimoniale del Comune di San Severo e rafforzare le misure nazionali e regionali già in atto sul fronte del contrasto allo sfruttamento lavorativo e caporalato.
fonte ponlegalita.interno.gov.it