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INTERVISTA AL GIOVANE ADRIANO LA PIETRA: “OCCORRE VALORIZZARE SAN SEVERO”

di MARIO BOCOLA

La forbice tra Nord e Sud, in questi ultimi tempi, a causa della pandemia e dell’emergenza sanitaria che stiamo ancora vivendo, si è ulteriormente allargata, con un Meridione che arranca nella crisi economica, che vive il dramma della disoccupazione giovanile, dove la gente non arriva a fine mese, che non rispetta le regole e le infrange sistematicamente e un Nord che, invece, rispetta le regole di convivenza civile, dove le persone lavorano senza batter ciglio. A tracciare un quadro nudo e crudo della realtà sanseverese (tangenzialmente) e milanese è un giovane di 32 anni, Adriano La Pietra, Direttore di filiale delle Poste di Milano, residente a Bresso (MI), di origini sanseveresi, in quanto ambedue i genitori sono nati a San Severo, ma sono trapiantati in Lombardia per ragioni lavorative. Negli anni passati, quando era ancora viva la nonna materna Adriano ritornava frequentemente a “tuffarsi” nelle sue origini, perché gli piaceva tanto San Severo e le sue tradizioni soprattutto culinarie. Ora Adriano è un uomo, qualche anno fa è convolato a nozze con una bella ragazza trentenne messicana di nome Maria Cecilia Castillo Lopez. Si sono conosciuti attraverso un APP di incontri e lei viveva Milano e stava terminando gli studi. Lo incontriamo con una videochiamata su watsApp perché in questi giorni è in vacanza con la moglie in Messico e gli formuliamo alcune domande. Ecco cosa ci ha detto:

1) ANCHE SE TU SEI NATO A MILANO LE TUE ORIGINI SONO SANSEVERESI PER VIA DEI TUOI GENITORI. PRIMA DEL DECESSO DI TUA NONNA MATERNA SPESSO TORNAVI NELLA NOSTRA CITTÀ. CHE RICORDI HAI?

San Severo è la città dove sono nati i miei genitori e, quindi sono molto legato fin da piccolo. San Severo me la ricordo sempre uguale, una città stantia con poche novità. Non ricordo sostanziali miglioramenti a livello urbanistico. Una novità che ho apprezzato, perché dove vivo io è presente da molti anni, è la raccolta differenziata che produce notevoli benefici all’ambiente e soprattutto al decoro della città. Ricordo che a volte c’erano per strada le buste di immondizia che spesso emanavano un odore nauseabondo. Ora con la differenziata credo sia migliorata molto. Nota fortemente negativa che penalizza San Severo, a mio avviso, è il problema del randagismo. Quando negli anni passati arrivavo alla stazione di San Severo vedevo branchi di cani randagi che ci aggiravano: un’immagine non certamente bella da vedersi per i turisti e per la città. A questo si aggiungeva la non sempre corretta igiene delle strade urbane, collegata al randagismo e alla maleducazione dei proprietari dei cani con escrementi canini sparsi un po’ ovunque. Dove vivo io, invece, strade pulite e multe salatissime per chi imbratta.

2) COSA, SECONDO TE, CI VUOLE PER FAR CRESCERE SAN SEVERO? QUALI PROBLEMI HAI RISCONTRATO TRA NORD E SUD?

Per far crescere San Severo c’è bisogno di un radicale cambiamento della mentalità della gente, opere pubbliche che la rendono più vivibile, rendere più appetibili le periferie che spesso sono nel degrado, meno gente furba ma più pratica, maggiore senso civico e fronteggiare il fenomeno dell’abbandono scolastico la cui causa determina l’insorgere della microcriminalità. Tra i problemi di Nord e Sud necessita nel Mezzogiorno soprattutto più legalità, aiutare le fasce deboli che non riescono ad essere autonome, più partecipazione alla politica locale, svecchiare le idee un po’ retrograde, politiche d’investimento sui giovani, futura classe dirigente del Paese e far in modo di non lasciare la gestione della cosa pubblica in mano ai “soliti signori”.

3) MILANO NON CONOSCE IL DRAMMA DELLA DISOCCUPAZIONE ALLO STESSO LIVELLO DI SAN SEVERO CHE, E DI TUTTO IL SUD. PERCHÈ A TUA RAGION VEDUTA IL MEZZOGIORNO NON RIESCE A FRONTEGGIARE LA GRAVE PIAGA DELLA DISOCCUPAZIONE?

Da sempre il Sud è stato lo “zoccolo duro” dell’Italia, fin dai tempi dell’Unità e ha sempre vissuto in una condizione di emarginazione, di confine, di un “qualcosa” che non apparteneva all’Italia, una condizione di povertà culturale e sociale. A rendere maggiore il divario tra nord e sud c’è la mafia e la criminalità a tutti i livelli che controllano gli apparati locali: dall’edilizia, alla nettezza urbana (vedi Napoli), dal racket delle estorsioni, ai traffici di sostanze stupefacenti, traffici di armi detenute illegalmente. Con il controllo della criminalità sul territorio non ci può essere sviluppo.

4) I DIVERTIMENTI DEI GIOVANI. COME SI DIVERTONO I GIOVANI DEL NORD? COME TRASCORRONO IL LORO TEMPO LIBERO?

Ci sono tante forme di divertimento giovanile. Io per esempio voglio uscire di casa, andare in giro, andare in discoteca, pub dove i giovani si incontrano e chiacchierano. Qui a Milano, ci sono molti centri di aggregazione giovanile, cosa che non vedo molto al Sud, anzi sono assenti ed è bene che vengano creati luoghi di aggregazione giovanile per allontanarli dal prendere “strade e compagnie cattive”.

5) REALTÀ POLITICA TRA NORD E SUD. ORA L’ITALIA STA VIVENDO UN PERIODO DI CRISI E STENTA AD USCIRNE FUORI A CAUSA DELLA PANDEMIA. COME GIUDICHI LA SITUAZIONE POLITICA ATTUALE?

Devo dirla tutta senza fronzoli e peli sulla lingua. Una vergogna. I politici al sud a tutti i livelli continuano a fare spesso i loro interessi, non hanno mai pensato al futuro dei giovani che avranno molte difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro e continuano a utilizzare i nostri soldi per favorire lottizzazioni affaristiche personalizzate. La politica è troppo distante dai problemi reali della gente che non riesce a guardare con serenità al futuro. Se si continua di questo passo l’Italia il sud e San Severo non faranno mai un passo avanti rispetto all’Europa. Forza San Severo rivoltati come un calzino, volta pagina e inizia un nuovo percorso! Te lo dice un giovane del Nord, che non vi è nato, ma che nelle sue vene scorre sangue sanseverese verace ed autentico.

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