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INTERVISTA: FARMACI SPERIMENTALI PER LA LOTTA AL GLIOBLASTOMA

di MARIO BOCOLA

INTERVISTA AL DOTT. GIUSEPPE LOMBARDI

Ci sono nuove prospettive di cura per la lotta ai tumori cerebrali, in particolare alla forma più grave che riguarda il glioblastoma e soprattutto nuove frontiere dal punto di vista farmacologico che cercano di rallentare la recidiva del tumore ed aumentano le possibilità di sopravvivenza. Ne parliamo con il dott. Giuseppe Lombardi, originario di San Giovanni Rotondo e da anni Dirigente Medico dell’Oncologia 1 dello IOV (Istituto Oncologico Veneto) di Padova dove è referente per i tumori cerebrali. Inoltre il Dr.Lombardi è membro del gruppo Europeo per i tumori cerebrali (EORTC brain tumors), coordinatore del gruppo europeo per i tumori della regione pineale e tra i responsabili delle linee guida dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica per la diagnosi e terapia dei tumori del sistema nervoso centrale.

Dott. Lombardi, quali sono le nuove speranze nella lotta ai tumori cerebrali, in particolare al glioblastoma?

Nasce una nuova speranza per le persone colpite da tumore cerebrale all’Istituto Oncologico Veneto IRCCS di Padova. E’ stata trattata nei giorni scorsi la prima paziente italiana, e tra le prime al mondo, con recidiva di glioblastoma con una nuova terapia sperimentale che prevede la combinazione di due farmaci di ultima generazione. Inoltre, abbiamo la possibilità di utilizzare ulteriori nuovi trattamenti “personalizzati” che vanno a colpire una specifica mutazione genetica presente nella cellula tumorale e si stanno rilevando molto promettenti.

Nel campo neuro-oncologico, quali sono i farmaci più innovativi e come agiscono? La ricerca oncologica punta ora su quali obiettivi?

Una nostra paziente residente in Friuli-Venezia Giulia ha ricevuto la terapia sperimentale: Regorafenib in associazione a Nivolumab. Il Regorafenib è un farmaco già sperimentato in precedenza in monoterapia nei tumori cerebrali presso lo IOV, che agisce riducendo la vascolarizzazione e la proliferazione delle cellule tumorali attraverso l’inibizione di specifiche alterazioni molecolari (targeted therapy) presenti nelle cellule tumorali; il Nivolumab è un farmaco immunoterapico che rende più efficace il sistema immunitario ad uccidere le cellule tumorali. I risultati contribuiranno alla cura di una delle forme più aggressive di tumore cerebrale. Come dicevo in precedenza, ci sono nuovi sviluppi anche per quanto riguarda la terapia “personalizzata” utilizzando dei farmaci solo in presenza di determinate mutazioni nel tumore e che si stanno rilevando molto interessanti. Inoltre a breve partiranno nuove sperimentazioni farmacologiche con un mix di immunoterapici e virus oncolotici diretti ad uccidere le cellule del glioblastoma. Credo che in questo settore si stanno facendo piccoli passi ma nella giusta direzione.

Per quanto attiene le neoplasie del cervello quali sono le cause e cosa ci potremmo aspettare nei prossimi anni? Possiamo pensare di sconfiggere in maniera definitiva questi tumori?

Probabilmente le cause alla base dello sviluppo dei tumori cerebrali sono multifattoriali, nel senso che entrano in gioco più fattori, ambientali e genetici. Sappiamo che le radiazioni ionizzanti sono l’unica causa certa per queste patologie ma di recente altri studi hanno ipotizzato un ruolo importante dell’inquinamento atmosferico, sostenza chimiche quali pesticidi e campi elettromagnetici. Nel m ondo occidentale, negli ultimi tre decenni, si è registrato un lento ma progressivo aumento di incidenza dei tumori cerebrali, soprattutto negli over 65, ma non sono rari i casi nei più giovani. Negli stati uniti è previsto un incremento annuo del 2% di questa forma tumorale, dato non da sottovalutare. Il glioblastoma è una forma molto aggressiva di tumore che colpisce il sistema nervoso centrale. Sebbene si manifesti quasi esclusivamente nel cervello, il glioblastoma può anche apparire nel tronco cerebrale, nel cervelletto e nel midollo spinale. La terapia sperimentale, che prevede la combinazione di Regorafenib e Nivolumab, potrebbe cambiare le prospettive di cura per gli oltre mille pazienti colpiti ogni anno in Italia da glioblastoma recidivato. L’obiettivo dello studio è dimostrare se questo trattamento aumenta in maniera significativa la sopravvivenza, rispetto al percorso di cura più tradizionale.

Come viene curato il paziente oncologico presso l’Istituto Oncologico Veneto?

L’attività dell’equipe tumori cerebrali è in continua crescita e oltre all’attività clinica si è aggiunta anche l’importante attività di ricerca traslazionale. Negli anni l’unità ha assunto i profili di un vero e proprio centro di eccellenza internazionale per lo studio e la cura dei tumori cerebrali. Il gruppo neuro-oncologico, è passato da 30 prime visite nel 2010 a 450 nel 2020. Numerosi pazienti arrivano da fuori Regione e anche dall’estero, a testimonianza dell’alto livello di cure specialistiche erogate. Di notevole importanza è la cura del paziente in ambito multidisciplinare dove oltre all’oncologo sono presenti numerosi altri specialisti quali il neurochirurgo, neuro-radiologo, radioterapista, psicologo, medico-nucleare, anatomo-patologo, neurologo, fisiatra, psichiatra e psicologo per valutare insieme ogni singolo paziente ed impostare nel modo migliore il percorso diagnostico e terapeutico. In questo modo garantiamo al paziente la possibilità di ottenere la migliore qualità di vita che rimane essenziale soprattutto in questo tipo di tumore che può comportare importanti deficit neurologi. Inoltre, la possibilità di utilizzare terapia sperimentali e quanto più personalizzate risulta fondamentale nel campo neuro-oncologico. Sono anche attivi presso lo IOV molteplici protocolli di ricerca di interesse nazionale e internazionale sul glioblastoma ma anche in altri tipi di tumori cerebrali con l’obiettivo di dare al paziente la possibilità di eseguire sempre nuovi trattamenti sperimentali.

Il dott. Lombardi coordina presso lo IOV numerosi altri protocolli sperimentali. Tra i più interessanti vi è lo studio AG-881, studio internazionale che valuta per la prima volta al mondo una terapia mirata verso la mutazione IDH in pazienti con gliomi di basso grado e lo studio STELLAR, che valuta l’efficacia di un nuovo trattamento in pazienti con un più raro tumore cerebrale chiamato astrocitoma anaplastico. A breve, partirà lo studio internazionale GBM Agile che vedrà l’utilizzo del Regorafenib in pazienti con nuova diagnosi di glioblastoma e nuove terapie mirate anche per il meningioma, uno dei tumori più frequenti del sistema nervoso centrale.

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