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INTERVISTANDO FERDINANDO

di MICHELE MONACO

PRONTO, PRONTO, VORREI INTERVISTARE IL MAESTRO FERDINANDO DEL RE. SONO UNA GIORNALISTA DEL TEATRO PUBBLICO PUGLIESE.

Sono qui, sono FERDINANDO, a cosa devo questa sua chiamata?

MAESTRO, VORREMMO METTERE IN SCENA LA SUA OPERA MELODRAMMATICA “MANFREDI DI SVEVIA” CHE LEI RAPPRESENTÒ A SAN SEVERO NEL TEATRO “REAL BORBONE” (EX CINEMA PATRUNO).

Mi dispiace deluderla, purtroppo ho saputo che dopo la mia morte lo spartito di quell’opera è introvabile…non se ne sa più nulla!

E’ UN VERO PECCATO, ALMENO CI DICA QUALCOSA DI LEI, DELLA SUA VITA…

Modestamente sono conosciuto come musicista, compositore e operista sanseverese dell’800. Fui “capo musico”, per breve tempo, della  famosa BANDA ROSSA. Sono nato a San Severo il 16 aprile del 1839 in via U. Fraccacreta n.79 e sono morto a soli 48 anni. La mia passione per la musica mi ha portato ad “ingannare” mio padre quando, recatomi a Napoli per frequentare l’Università di medicina, mi iscrissi di nascosto al Conservatorio di S. Pietro a Maiella diretto, allora, dal mitico Maestro SAVERIO MERCADANTE. In seguito scrissi l’opera lirica “Manfredi di Svevia” che fu rappresentata in prima assoluta a San Severo. Modestamente ottenni un tale successo da essere portato in trionfo con una spettacolare fiaccolata nei pressi di Palazzo Celestini e successivamente replicai l’opera per cinque sere consecutive a Napoli.

CI PUÒ DIRE QUALCOSA DI QUESTO MAGNIFICO TEATRO <<REAL BORBONE>>?

Il 21 novembre del 1819 fu inaugurato. Costruito interamente in legno, il Real Borbone aveva una platea da centoventi posti, due ordini di palchi (dodici il primo e tredici il secondo, per venticinque palchi complessivi) e un comodo loggione per centocinquanta spettatori, il tutto per una capienza di 430 posti. Con l’avvento dell’Unità d’Italia il Teatro assunse ufficialmente il titolo di <<COMUNALE>> e funzionò regolarmente fino al 13 gennaio 1927, data in cui ci fu un incendio e chiuso per il mancato rispetto delle nuove norme sulla sicurezza. Nel 1934, lo stabile fu venduto ad un privato (PATRUNO) che lo trasformò in un cinema. Terminava così l’era del primo teatro all’italiana di Capitanata, quella fu la massima sala teatrale della città dal 1819 al 1927.

E ADESSO IN QUALI CONDIZIONI SI TROVA L’EX-CINEMA PATRUNO?

In quali condizioni? Proprio qualche settimana fa il Direttore e l’Editore di questo giornale hanno pubblicato – in prima pagina – un appello per mettere in sicurezza quello stabile, ormai fatiscente, proponendo un atto sinergico tra pubblico e privato per rilanciare il centro storico. Guardi il collage di quattro foto a corredo dove appare anche il tetto dello stabile ormai in pieno disfacimento. Non aggiungo altro e…vi saluto.

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