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La buffonata delle piste ciclabili a San Severo

Dalle parti nostre, e nello specifico a San severo, gli Amministratori spesso si crogiolano dietro a parole roboanti: rigenerazione urbana, riqualificazione del territorio, percorsi alternativi al traffico veicolare… in realtà ciò che avviene e per lo più uno sperpero di denaro pubblico.
L’ultima “pista ciclabile” realizzata nella nostra città, quella tra via T. Solis e viale due Giugno, ha dell’incredibile: sono state disegnate lateralmente al marciapiedi, due linee che, dopo l’incrocio con via Don Minzoni, proseguono sul marciapiedi di via Zannotti, per scendere di nuovo all’altezza di una rivendita di bombole e fermarsi improvvisamente all’incrocio di viale due giugno.
Risultato: le linee dopo poco un mese si sono cancellate; non esiste segnaletica verticale; non c’è un collegamento con la pista di viale due giugno; laddove c’erano intoppi o buche sono rimaste uguali. Ma la cosa più scandalosa è che il percorso riservato ai ciclisti è diventato da subito una corsia di parcheggio, con il meccanico che opera a cavallo della pista, e la corsia occupata in vari modi e impunemente.
Si pongono una serie di domande: lo sfortunato ciclista che si avventura su questo percorso e che viene investito o cade a causa di tutti questi inconvenienti deve rivalersi contro la pubblica amministrazione? Insomma da noi accade spesso che i cittadini virtuosi sono quelli penalizzati (vedi anche il servizio di igiene urbana). Perché spendere soldi della collettività, che siano europei, regionali o comunali, se non si crede a questo tipo di mobilità?
Ma questa stortura è solo l’ultima di una serie, infatti le altre piste non hanno avuto migliore sorte: quella di via Fortore è opera di archeologi, ogni tanto sparisce o è diventata proprietà di qualcuno; sulla carta dovrebbe esserci una su via T. Solis di cui non c’è traccia; quella di viale due Giugno attualmente è interrotta dal cantiere di un supermercato ma è anche oggetto di occupazioni più o meno permanenti.
Diamo un consiglio agli Amministratori ed ai tecnici che hanno queste belle idee: un bel viaggetto nel trentino (quello lo paghiamo volentieri noi) per farsi spiegare cos’è una pista ciclabile. Se non vogliono fare tanta strada vedano Lesina Marina attraversata in lungo e largo dai percorsi ciclabili e dalle migliorie apportate sul lungo lago.
Nel nostro territorio incentivare la mobilità sostenibile è la vera rivoluzione culturale che può innescare percorsi virtuosi e ridurre l’inquinamento ambientale, altro che invertire i sensi unici!

Gianni Mazzeo M.U. Attivisti 5 Stelle San Severo

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