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La Casa di Riposo Concetta Masselli: un patrimonio della nostra comunità, da sempre punto di riferimento della città.

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Nada Pennacchia, commissario della Casa di Riposo Concetta Masselli:

“Caro Dottor Desio Cristalli,

ringrazio Lei e la Gazzetta di San Severo, testata che dirige con professionalità e scrupolo, per l’attenzione dedicata alla Istituzione che ho l’onore e l’onere di rappresentare.

La ringrazio, in particolar modo, per l’affetto ed il rispetto che traspare dai Suoi interventi ricchi di spunti e stimoli, tesi a fornire alla struttura un sostegno di idee ed un appello alle istituzioni locali e regionali, per rafforzare e migliorare la Casa di Riposo Concetta Masselli: un patrimonio della nostra comunità, da sempre punto di riferimento della città.

Per ricambiare tanta dedizione, specie in questo tempo di totale apatia e disaffezione rispetto ai temi della solidarietà e della sofferenza, ritengo opportuno illustrare a Lei direttore ed ai Suoi numerosi ed affezionati lettori, lo stato di salute della “Marchesa”.

Quando il maggio scorso ho ricevuto l’incarico di Commissario ed ho assunto la responsabilità che per decenni era stata del compianto don Michele, ho vissuto sentimenti contrastanti: orgoglio, entusiasmo, sfida, voglia di essere all’altezza del compito affidatomi!

Mi sono rimboccata le maniche ed insieme a tutto il personale abbiamo intrapreso un cammino di miglioramento e rilancio della struttura, consapevoli delle difficoltà, ma ricchi di idee e coraggio.

Non è stato facile!

Al momento del mio insediamento ho trovato una situazione di disagio diffuso e di note difficoltà economiche e finanziarie,  con una considerevole debitoria: la struttura rischiava di non riuscire a far fronte agli impegni di breve e medio periodo, in un momento in cui la vera sfida è su orizzonti di lungo termine.

Con spirito di sacrificio e di servizio, affiancata e sostenuta dal personale e da alcuni volontari, tra cui anche dei collaboratori e professionisti a titolo gratuito, ho affrontato con determinazione tutte le numerose problematiche e le spinose questioni presenti all’interno della struttura.

Dopo quattro mesi di lavoro, anche senza il sostegno che mi aspettavo dalle istituzioni locali e provinciali, posso affermare senza tema di smentita che qualcosa è cambiato: il personale è motivato ed accorto, i fornitori hanno avuto garanzie e riscontri, gli ospiti vivono più serenamente anche perché sono aumentati i momenti di incontro con l’esterno e la qualità della vita nella struttura.

La cosa che più mi dà soddisfazione è che gli anziani non sono più i soggetti passivi delle manifestazioni organizzate ed aperte agli esterni, sono i protagonisti delle feste, degli incontri e delle iniziative: loro sono più contenti e spesso mi confidano di essere soddisfatti, perché (testualmente) “si respira un’aria diversa” nei corridoi del “Concetta Masselli”.

Il mio obiettivo è quello di coniugare tradizione e innovazione per ridare un ruolo sociale agli ospiti della Casa di Riposo Concetta Masselli: l’anziano deve tornare al centro della società come patrimonio e custode della storia e della tradizione della città, memoria di quelle che sono le nostre ricchezze per troppo tempo dimenticate!

Certamente abbiamo bisogno di un po’ di tempo per rendere ancor più evidente il rilancio della struttura, ma fin d’ora i numeri ci danno ragione: a maggio, al mio insediamento, gli ospiti erano 41, ora ne sono 49 e altri ingressi sono in via di definizione.

Mi pare evidente che se cresce la domanda è perché l’offerta è migliorata!

Ma non è solo l’incremento del numero di ospiti che mi interessa: una presenza numerica adeguata consente di programmare meglio le attività dell’istituto, ma il mio obiettivo è di riuscire a rendere la “Marchesa” un luogo di incontro, di condivisione e di coesione sociale rivalutando la figura dell’anziano che deve tornare ad essere un punto di riferimento e MAI un peso da scaricare.

La “Marchesa” deve tornare ad essere uno spazio pubblico, uno spazio dove diffondere cultura, musica, sport: i giovani, i bambini, devono tornare ad interagire con gli anziani, mettendo da parte per un po’ di tecnologia e “realtà virruale” per riaccendere i sentimenti, l’umanità ed i rapporti della “realtà reale” che, ai nostri giorni, sembrano oramai appartenenti ad un’altra epoca.

Questo è in estrema sintesi quanto ho fatto in quattro mesi, con un breve accenno di ciò che vorrei realizzare anche con l’aiuto di quanti, come lei caro Direttore, spesso ricorda a me ed ai suoi lettori che a Piazza Allegato e Corso Gramsci vi sono due edifici che hanno fatto la storia della nostra città e che sono un patrimonio di tutti: il “Matteo Trotta”, egregiamente condotto e riempito di contenuti, e la “Concetta Masselli” che si vuole in sinergia con la città acquisire un ruolo trainante.

Grazie e buon lavoro”

Nada Pennacchia

 

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