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LA CENERENTOLA DIMENTICATA…RADICI, RECUPERO E PROSPETTIVE DELL’OLIVICOLTURA DELL’ALTA DAUNIA.

Giovedì 22 giugno 2023, alle ore 18,00, nella Sala delle Udienze del Castello Ducale De Sangro di Torremaggiore, si terrà il convegno dal titolo “La Cenerentola dimenticata… radici, recupero e prospettive dell’olivicoltura dell’Alta Daunia”.
Dopo i saluti istituzionali del sindaco Emilio Di Pumpo, la presidente dell’associazione “La Peranzana – olive ed olio della Daunia”, Massima Manzelli, esporrà la mission dell’associazione e il contributo progettuale per la promozione e lo sviluppo dell’attività agricola e dell’olivicoltura del territorio di Torremaggiore e dell’Alto Tavoliere delle Puglie. Antonello Coletta, funzionario Agecontrol Spa, ripercorrerà le fasi della riscoperta della Cultivar di olivo “Torremaggiore” presente in bibliografia, censita ufficialmente, ma “Cenerentola dimenticata” perché sconosciuta ai torremaggioresi e introdurrà il tema delle opportunità e delle politiche di valorizzazione dei prodotti dell’agricoltura del territorio. A seguire la professoressa Cinzia Montemurro del Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti, Spin Off accademico dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, presidente di Sinagri s.r.l., capofila del progetto RE.GER.O.P. (Recupero del germoplasma autoctono di olivo e risanamento cultivar territoriali), illustrerà gli “strumenti di valorizzazione della biodiversità agraria pugliese”. All’avv. Mario Fiore, storiografo, il compito di esporre la contestualizzazione storica, migratoria e territoriale dell’olivicoltura dell’Alto Tavoliere delle Puglie con “L’ulivo nella nostra storia: simbolo di pace, di progresso e di vittoria. Da Giove Mòrio alla Torremaggiorese”.
L’ associazione “La PERANZANA” ai fini dell’attuazione del progetto RE.GER.O.P., avente come capofila la società SINAGRI Srl – Servizi Avanzati per la Sostenibilità e l’Innovazione nelle aree Agricole e Rurali, Spin Off dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro si è costituita in ATS, unitamente alle proprie aziende agricole, al Centro di Ricerca, Sperimentazione e Formazione in Agricoltura “Basile Caramia”, e ad altri soggetti partners di natura pubblica e privata. La Cultivar di olivo “Torremaggiore” rappresenta probabilmente l’olivicoltura prima della Provenzale/Peranzana ed è stata studiata e sottoposta a caratterizzazione dai ricercatori dell’Università di Bari, già dal 2015 grazie al primo progetto della Regione Puglia – Re.Ger.O.P., che ha avuto la finalità di promuovere la salvaguardia, gestione  e  valorizzazione della  biodiversità del promuovere studi e analisi nel  quadro della salvaguardia del patrimonio olivicolo pugliese.
Durante il convegno saranno  presentati i risultati degli studi già condotti ed il nuovo  progetto di recupero nonché le opportunità di una  diversificazione o integrazione  produttiva che non porta nomi  e derive che nulla hanno a  che vedere con la  Daunia, la  Puglia o l’Italia dimenticate.
La valorizzazione della peranzana, quale prodotto identitario del territorio, ben si sposa con un progetto di ricerca teso alla valorizzazione della biodiversità e tutela del patrimonio olivicolo pugliese“- quanto sottolineato da Massima Manzelli, presidente dell’associazione La Peranzana-.
L’ olivo “Torremaggiore” potrebbe essere l’antenato dell’oliva “peranzana”, ma quanti lo sanno e a chi interessa?
“A queste domande risponderanno i ricercatori di questo importante progetto e la nostra associazione ha avuto cura di avvicinare la ricerca al territorio. Senza conoscenza non ci può essere sviluppo”– la risposta della presidente Manzelli che rinnova l’invito al Castello dove, giovedì 22 giugno, si potrà incontrare “La Cenerentola dimenticata”-.

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