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La cultura è gratis…e i fondi pubblici non sono per tutti!

Si è svolto lo scorso mercoledì 23 marzo, nella chiesa di Santa Lucia in San Severo, il concerto meditativo “Note sulla Via della Croce”, organizzato dalla Confraternita del Santissimo Sacramento e offerto generosamente dall’orchestra di fiati “San Severo Symphonic band”, diretta dal mastro Francesco Buono. È da evidenziare come i cittadini di San Severo si stiano dimostrando sempre più attenti e sensibili alle iniziative culturali: la chiesa, infatti, era gremita di gente di tutte le età. I maestri d’orchestra hanno animato il momento eseguendo marce funebri tra le più belle e complesse del repertorio pugliese. Occhi commossi, sguardi rapiti tra le note di Tristezze, Elegia, A Gravame, Mamma, Grido di dolore; le marce sono state introdotte da interessanti cenni all’autore e all’occasione della composizione. Profonde preghiere dei santi inframmezzavano le esecuzioni. Grande merito all’orchestra che ha rieseguito, con la stessa competenza e professionalità, le marce anche durante la processione serale del Venerdì Santo; profonda ammirazione per la Confraternita che non è nuova all’organizzazione di tali momenti: già nel 2013, infatti, per la prima volta in Capitanata, aveva organizzato, senza l’ausilio di fondi pubblici, un concerto meditativo sulle “Marce della Passione” con l’orchestra di fiati “Città di San Severo”. Resta, tuttavia, rammarico per non aver percepito da parte dell’Amministrazione Comunale volontà per una concertazione tra le manifestazioni così da difendere e valorizzare la tradizione. Con il comunicato stampa del 14 Febbraio scorso chiedevo all’Amministrazione Comunale, e all’Assessore alla Cultura specialmente, di convocare le forze che partecipano alla organizzazione dei riti della Settimana Santa sanseverese così da unire le risorse per il bene della Città, cooperare alla realizzazione del bello, promuovere la cultura in tutti i suoi aspetti. È triste riconoscere, però, che si preferisce scegliere sempre la strada più breve e spianata. Per rialzare San Severo, cari amministratori, è necessario partire dalle fondamenta: abbiamo bisogno di equità e competenza. Abbiamo bisogno di programmazione, non smetterò mai di ripeterlo. I fondi regionali e comunali devono essere a disposizione delle iniziative più lodevoli e avere una concertazione di fondo, una programmazione. Abbiamo bisogno di chiarezza e trasparenza. Grazie a Dio, tuttavia, c’è ancora gente di buona volontà che continua a lavorare, anche senza aiuti, senza fondi pubblici, tra mille ostacoli e difficoltà, per il “bene comune”. I riti della Settimana Santa appena svoltisi hanno dimostrato quanto ormai tali eventi non siano più soltanto momenti religiosi ma, iniziative cariche di tradizione, di cultura. Non è più possibile lasciare le confraternite sole nell’organizzazione. Soffermarsi a guardarne solo l’aspetto religioso vuol dire miopia intellettuale. È necessario, dunque, che il Comune cooperi fattivamente, non solo economicamente, alla valorizzazione, alla difesa della tradizione, senza deleghe. Il grandissimo, compianto, Umberto Eco diceva che “l’uomo colto è colui che sa dove andare a cercare l’informazione nell’unico momento della sua vita in cui gli serve”; io continuerei dicendo che l’uomo colto è anche colui che ha l’umiltà di chiedere aiuto a chi conosce già il posto preciso in cui cercare le informazioni. Buona Pasqua, San Severo: scrolliamo di dosso la nera coltre di un venerdì santo ormai troppo lungo perché le luci del mattino della domenica sono già alte all’orizzonte!

Lidya Colangelo

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