LA DENUNCIA DEL WWF NUOVAMENTE SOPPRESSI I TRENI PER MANFREDONIA
Mentre il progetto di potenziamento della tratta ferroviaria è fermo al palo
Gli ombrelloni a Manfredonia sono ancora in spiaggia ma per Trenitalia è già inverno. Passato il mese di agosto, infatti, sono di nuovo sparite le corse ferroviarie tra Foggia e Manfredonia, sostituite dagli inquinanti e più scomodi autobus.
È una prassi, quella di Trenitalia, che si ripete puntualmente da alcuni anni. E che le garantisce lucrosi introiti. Il meccanismo è semplice ed ormai ampiamente collaudato. Il contratto di servizi tra Regione Puglia e Trenitalia stabilisce che sulla tratta Foggia – Manfredonia il trasporto pubblico avvenga via ferrovia, pagando a quest’ultima il relativo costo chilometrico, di gran lunga superiore a quello degli autobus per tener conto che il treno ha una capienza ben maggiore di un autobus. Ma Trenitalia che fa? Con la scusa dello scarso utilizzo del servizio ferroviario, per 9 mesi all’anno, d’accordo la Regione, sostituisce le corse dei treni con i più economici autobus, incassando però la tariffa delle corse ferroviarie.
Il nuovo contratto di servizio 2018-2032 siglato il 14 giugno scorso conferma purtroppo questa modalità operativa. Ogni giorno, alle 6 corse automobilistiche sostitutive di Trenitalia si aggiungono altre 11 con autobus gestite dalla SITA, con tempi di percorrenza del 50% più lunghi rispetto al treno. Questa irrazionale sovrapposizione fa sì che spesso le corse sostitutive di Trenitalia e gli autobus SITA partono a distanza di pochi minuti l’una dall’altra, lasciando invece scoperti altri orari della giornata. Un servizio, in definitiva, inadeguato al bacino di utenza servito che, di fatto, favorisce l’uso dell’auto privata, con tutte le conseguenze sul volume di traffico e sulla pericolosità della statale 89.
Per il WWF si tratta di una scelta incomprensibile, considerato che Manfredonia è la terza città più popolosa della Capitanata e che in altre regioni italiane le linee ferroviarie così dette minori, adeguatamente potenziate, trasportano ogni giorno migliaia di passeggeri. Ma senza voler andare lontano, basterebbe prendere ad esempio il modello virtuoso della linea Foggia – Lucera, gestita da Ferrovie del Gargano, che viene servita con una trentina di corse giornaliere, ad orari cadenzati ogni mezz’ora o al massimo ogni ora.
Trenitalia invece che fa? Con l’avallo della Regione, fornisce un servizio inadeguato per poi sostenere che mancano i passeggeri, mentre è noto a tutti gli operatori del settore che la legge della domanda e dell’offerta nei servizi di trasporto è invertita: è un’offerta adeguata ed efficiente a far emergere la domanda e non certo il contrario. Se si adottasse il modello della Foggia – Lucera anche alla tratta per Manfredonia, si potrebbero eliminare gli autobus e redistribuirli sul resto del Gargano, potenziando le corse automobilistiche nel Parco, ad esempio legandole anche al sistema sentieristico da rivitalizzare. Per questo anche l’Ente parco deve farsi sentire.
Mentre Trenitalia taglia le corse in treno, nessuna nuova notizia arriva sul progetto di elettrificazione e ammodernamento della tratta ferroviaria Foggia – Manfredonia, da due anni inserito nel “Patto per la Puglia” con una dotazione di 50 milioni di euro, ed oggi ancora fermo ai nastri di partenza.
Il potenziamento della linea ferroviaria Foggia-Manfredonia è un’opera strategica, già prevista nei vari atti di programmazione sovracomunale, che risponde alle odierne istanze di mobilità sostenibile e a basso impatto ambientale. Ma sarebbe anche utile per il trasporto merci, creando le premesse per il ripristino del collegamento con il porto industriale di Manfredonia e la sua rivitalizzazione.
Nei mesi scorsi il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti aveva sollecitato la Regione Puglia ad assumere una decisione e passare alla fase esecutiva del progetto. Purtroppo da allora sembra che nulla di decisivo sia avvenuto, nel generale silenzio di politici e amministratori locali.
Ancora una volta, pertanto, il WWF Foggia lancia un appello ai rappresentanti in parlamento, alla Regione, alla Provincia e all’Ente Parco affinché sollecitino gli enti competenti a compiere i passi necessari per accogliere la dichiarata disponibilità ministeriale a realizzare questa infrastruttura.