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“LA FORZA, QUELLA CON LA F MAIUSCOLA”; GIORGIA RACCONTA UN CASO COVID FAMILIARE

Si chiama Giorgia VITALE.
È una ragazza molto simpatica ed intelligente, che ama viaggiare ed ha la passione per lo studio delle Lingue, in particolare per lo Spagnolo; ma soprattutto è una giovane dalla penna acuta e sensibile.

Ed in virtù della sua sensibilità, ha chiesto alla nostra Redazione di rendere nota la storia di suo cognato Giuseppe, un cittadino di San Severo che, purtroppo, negli ultimi due mesi ha attraversato una fase difficile della propria vita.

La storia è pubblicata nel blog che lei stessa ha ideato e che aggiorna con cura e creatività, di cui il link:
https://labloggerstorta.blogspot.com/2019/06/mi-presento.html

Giorgia narra di come le cose siano cambiate nella sua vita ed in quella del fidanzato, a causa della diffusione del Covid-19.
Un virus che ha reso difficile la vita di ognuno.

“Ho conosciuto un ragazzo meraviglioso, che mi ha fatto capire il vero significato della parola Amore e del verbo Amare. Abbiamo preso una casa insieme, un nido nostro dove spero un giorno ci sará qualcuno in piú. Poi, all’improvviso le nostre vite sono state stravolte, scombinate e totalmente rivoluzionate: é arrivato il Covid-19, un mostro terribile. Ma non un mostro che si vede. Un nemico invisibile, capace di dividere intere famiglie, anche durante le ricorrenze piú importanti”, racconta Giorgia, soffermandosi sul fatto che il Covid abbia contagiato il cognato Giuseppe e, raccogliendo le sue testimonianze, ci rende partecipi di quei momenti drammatici…

“Tre di notte, respiro affannoso. Sento che mi manca l’aria. Chiamo mamma, le dico di starmi vicino. Niente, ogni minuto che passa sento sempre di piú che l’ossigeno sta diminuendo. Vedo mio padre, lo imploro di aiutarmi. ‘Papá aiutami tu, mi sento tanto male’.
Mio padre chiama l’ambulanza. Li vedo che entrano dentro casa. Hanno tute e mascherine, sono coperti fino alla punta dei capelli. Non capisco. Guardo mio padre e mia madre, dico loro di stare tranquilli, me la sapró cavare da solo. Ricordo ancora lo sguardo di Salvatore, cosí si chiama il mio papá. Arrivo in ospedale, ma la situazione precipita. Ho paura, sento un freddo profondo nell’anima. Sono solo, con me non c’è nessuno. Passo qualche ora cosí. Poi buio. Coma farmacologico. Respiratore. Fili che pendono dal mio corpo. Non capisco nulla. La mia situazione non è per niente rosea.
‘Poche speranze’, dicono alla mia famiglia. ‘Una possibilitá su 100’, rimarcano ancora. E intanto il tempo passa.

2 aprile.
Non ci sono più speranze di salvarmi la vita. Le tentano tutte. Chiamano il mio adorato fratello Luca, dicono che ho pochissime speranze di superare la notte. Gli impongono chiaramente e senza troppi giri di parole di prendere una scelta: o autorizza a farmi attaccare ad un macchinario super invasivo che hanno solo in un ospedale a Bari o sono spacciato. Sceglie in fretta Luca: ‘Attaccatelo, ma fate di tutto per salvargli la vita’. Salgo in elicottero, mantengo sempre il mio stato comatoso. Ma ricordo tutto, ogni singolo dettaglio. Arrivo a Bari, mi sottopongono al trattamento con ECMO (macchinario per la circolazione sanguigna extra corporea). Passano i giorni, sembra che il macchinario funzioni. Vado avanti cosí un mese. Mi fanno il tampone: NEGATIVO. Non posso ancora crederci. Ma dicono che devo rimanere attaccato lì ancora per un po’. Passano in fretta 3 settimane. Arriva una chiamata a mio fratello: “Giuseppe ce l’ha fatta, è fuori dal coma e lo abbiamo staccato dal macchinario. Non necessita nemmeno del polmone artificiale. I suoi polmoni si sono svegliati e sono ripartiti”.

Giorgia ha trascritto i pensieri di Giuseppe, come lei definisce: “il fratello che non ho mai avuto essendo figlia unica” e continua:

“Oggi, 9 maggio, mio cognato é stato trasferito all’ospedale di Foggia poichè è molto piú stabile. Ha dimostrato di voler assaporare la vita, molto piú di prima.
Ho scritto questa storia per ricordare a tutti che la SPERANZA è l’unica cosa che non dobbiamo mai perdere… Non perdete mai la FORZA di volontá per andare avanti”, è l’invito che Giorgia rivolge a noi tutti, avvolgendoci l’anima prima ancora con un forte abbraccio emotivo.

Il nostro augurio insieme al vostro, per questa giovane Vita che torna a risplendere.

Elisabetta Ciavarella

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