LA LEGGE SUL CAPORALATO CONTRASTA LE AGROMAFIE E TUTELA LA DIGNITÁ DEI LAVORATORI

Roma, 18 ott. – L’approvazione della nuova legge sul caporalato è una importante risposta alla lotta ad ogni forma di sfruttamento in agricoltura.
Troppe volte abbiamo dovuto registrare vicende di lavoro nero nelle campagne. Anche nella mia provincia la cronaca ha offerto numerosi casi, finiti nelle indagini della magistratura e all’attenzione delle commissioni parlamentari con intervento del Prefetto che ringrazio per la sensibilità dimostrata su un argomento così delicato. Oggi la Camera dei Deputati ha finalmente messo un punto fermo nel contrastare forme di sfruttamento dei lavoratori in agricoltura.
Certo, il cammino per combattere le agromafie e le complicità tra “caporali” e imprenditori è ancora lungo, e non basterà una legge a mettere fine al fenomeno, ma sicuramente il testo licenziato da Montecitorio sbarra la strada all’intermediazione illecita di manodopera nelle campagne che, contrariamente a quanto si pensa, non è estesa solo alle regioni meridionali, ma riguarda tutta l’Italia, come hanno evidenziato alcune inchieste giudiziarie.
La legge contro il caporalato è una legge contro la negazione della dignità delle persone impiegate in agricoltura. Per questo, oltre al contrasto al lavoro nero, occorre riconsegnare condizioni di vita a tutti i lavoratori, eliminando ghetti e baraccopoli e alimentando circuiti virtuosi nell’economia agricola.
Il parlamento ha fatto la sua parte, ora tocca alla classe imprenditoriale e alle associazioni di categoria collaborare per una pronta attuazione della legge e debellare un increscioso fenomeno.
