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LA LETTURA È SOLITARIA, MA I LETTORI NO L’esperienza del Gruppo di Lettura Orsa Minore di San Severo

Ha iniziato il terzo anno di vita il Gruppo di lettura della libreria Orsa Minore di San Severo, che dal novembre 2016 si incontra ogni mese per parlare di libri. L’età dei partecipanti va dai trent’anni delle ragazze più giovani agli oltre ottanta della veterana della compagnia. Sono soprattutto donne, ma all’unico uomo degli esordi si sono poi aggregati altri lettori curiosi.

Il numero dei partecipanti è andato progressivamente aumentando, così al nucleo originario se ne sono aggiunti man mano di nuovi provenienti anche dai comuni vicini e ora il gruppo può contare stabilmente su una quindicina di presenze ad ogni incontro. La tendenza è a crescere ancora.

Insomma, le cose nel gruppo di lettura Orsa Minore vanno proprio bene. Ed è interessante provare a chiedersi perché questo accade. Quali sono le ragioni della vitalità e della durata di questo gruppo? Ovviamente a monte c’è la motivazione principale, quella per cui ogni lettore forte, quando ha finito di leggere un libro che gli è piaciuto, sente il bisogno di tornarci su. Qualcuno annota impressioni e riflessioni, qualcuno trascrive i passaggi che considera memorabili, altri si limitano a continuare a pensarci, qualcuno rilegge. Moltissimi hanno voglia di parlarne con chi lo ha già letto e un gruppo di lettura fa proprio questo, mette insieme chi può non avere altro legame se non quello di aver letto lo stesso libro. Questa è la prima e basilare ragione che giustifica l’esistenza stessa dei gruppi di lettura.

Ma c’è dell’altro. Il gruppo Orsa Minore possiede una caratteristica abbastanza insolita: è del tutto orizzontale. Nessuno staff di direzione sceglie i libri o i temi da trattare, nessuno fa lezione, nessuno tiene conferenze. Ciascun lettore sceglie a turno il libro che anche gli altri leggeranno e poi discuteranno, lo presenta e lo offre alla discussione a partire dalle proprie impressioni di lettura, dalla propria interpretazione, dalla propria sensibilità. Così al piacere della lettura solitaria, a cui nessuno rinuncerebbe, si aggiunge quello della condivisione e del confronto.

Una ritualità minima accompagna gli incontri: al lettore-presentatore di turno tocca la poltroncina rossa, quella con i braccioli, che si distingue dalle altre sedie, disposte in cerchio, rosse anch’esse ma più piccole e spartane. Ciascuno si dispone ad ascoltare, curioso di sapere come il libro che ha bene in mente sia stato letto da chi parlerà. Poi si discute. Ciascuno dice la sua, se vuole. Ma si può anche tacere, perché, e questa è un’altra ragione del successo del gruppo, nessun obbligo vincola i partecipanti che possono intervenire o meno, proporre una lettura o astenersene, perfino non leggere se vogliono, ma limitarsi ad ascoltare gli altri per decidere magari in seguito di acquistare il libro se ne sono rimasti incuriositi. Unico vero e indiscutibile comandamento del gruppo è il rispetto delle opinioni altrui, perché ciascun lettore è assolutamente sovrano nell’ambito dell’apprezzamento della lettura.

In gruppi come questo, ad attivarsi è il piacere di capire, che è una delle seduzioni intellettuali più potenti per gli amanti della lettura. Dovendo comunicare con altri, si produce un’operazione di chiarimento delle proprie reazioni, ci si sforza di afferrare che cosa esattamente ci ha conquistato o non ci è piaciuto di un romanzo, di definire con precisione in che cosa quel personaggio, quella trama, quello stile ci hanno parlato e viceversa ci si allena a cogliere le falle, le debolezze, le smagliature che ci fanno dire che quel libro o quelle pagine non ci hanno convinto. E poi, ogni libro è uno specchio in cui ci si può riconoscere, in cui è possibile ritrovare frammenti della propria esperienza di vita, o al contrario si può dare un’occhiata a vite tanto diverse dalla nostra che mai potremmo incontrare nelle nostre giornate. E se i libri sono specchi, lo sono anche delle epoche in cui sono stati scritti e possono fare da periscopi per innalzare la visione fino a lontananze inimmaginabili. Parlare di questo è appagante, anche se non la si pensa alla stessa maniera; anzi, se si incontrano idee diverse dalle proprie quella diventa l’occasione giusta per metterle alla prova del confronto. In ogni caso, per i lettori appassionati parlare di libri è di grande soddisfazione.

In più nel gruppo di lettura si sono creati fra molti partecipanti rapporti di amicizia, ma, e questo è il bello, senza invadere lo spazio di riservatezza di coloro che invece preferiscono mantenere con gli altri una relazione fatta soprattutto di scambio culturale. Un gruppo whatsapp, un paio di cenette all’anno, prima di Natale e prima delle vacanze estive, consolidano i rapporti tra coloro che amano contatti più ravvicinati. Infine, l’esperienza straordinaria di un viaggio verso l’autore, ossia di un incontro con lo scrittore Maurizio Maggiani, che nel maggio scorso ha invitato il gruppo nella sua villa nella campagna faentina, ha fatto da vero e proprio cemento, come sempre accade quando si vivono insieme eventi fuori dal comune.

La libreria svolge un lavoro puntuale per assicurare il buon funzionamento del gruppo, diffondendo via email e via facebook le informazioni sugli appuntamenti, facendo trovare pronto il libro che sarà in lettura per la volta successiva, dedicando uno sconto particolare ai lettori ed esercitando quel ruolo di  conduzione che è sempre necessario in un’esperienza collettiva, per dare la parola, assicurare spazio a tutti, valorizzare il ruolo di ciascuno, far sentire ognuno a proprio agio.

Lontano dalle ambizioni da laboratorio critico, così come dalle tentazioni salottiere, il gruppo Orsa Minore è una piccola comunità temporanea, libera e leggera, formata da persone diversissime per età, gusti e predilezioni, che tuttavia sanno unire alla passione per la lettura l’arte dell’ascolto e del rispetto reciproco. Di questi tempi non è poco.

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