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LA LEZIONE DELLE ULTIME AMMINISTRATIVE E L’IDEA DI UN “CIVISMO POLITICO”

Dalle ultime amministrative vengono fuori alcune indicazioni quantomeno interessanti. La prima (sicuramente aiutata dal sistema con cui si vota) è che il popolo preferisce le coalizioni. Probabilmente si sente più garantito. La seconda, ancora più importante, è che gli italiani non sono così illusi come qualcuno vorrebbe far credere e hanno capito, finalmente, il bluff dei 5 Stelle. Inutili e patetici i tentativi di giustificare la sonora sconfitta con il solito disco rotto del “…clientelismo che ha più forza a livello locale”. Non ci crede più nessuno. Come hanno vinto a Roma, Torino, Parma, etc. avrebbero dovuto continuare a vincere a mani basse anche ieri. Invece la loro incapacità di governare, il loro pressapochismo, la loro improvvisazione ne hanno decretato il flop!

Entrando in casa nostra aggiungerei anche che il centrodestra quando scende compatto se non vince se la gioca fino alla fine. Anche perchè resto convinto che la stragrande maggioranza degli italiani ha poco a che spartire con le sinistre tant’è che vincono o se la giocano solo puntando su uomini di centro (Renzi, Franceschini, Gentiloni, etc.) e approfittando delle divisioni interne del centrodestra.

A casa anche il civismo ( vero o mascherato che sia) che non si differenzia granchè dall’improvvisazione grillina. Basti vedere i risultati in Provincia di Foggia, la gestione stessa della Provincia, di alcuni comuni (San Severo, Lucera, Cerignola…) e la fine che faranno molto probabilmente al prossimo giro di boa tutti questi civici.

Occhio, però, a non cadere nella facile trappola di illudersi che ciò che accade a livello locale è automaticamente trasferibile a livello centrale. Quando parliamo di nazionale parliamo innanzitutto di una legge elettorale diversa che, anche se ancora non si comprende bene, dovrebbe essere largamente proporzionale. E, soprattutto, parliamo di una situazione che il popolo non percepisce così vicina come un’elezione comunale dove sono in campo e corrono centinaia di candidati. Lì potrebbero ancora aver credito, se non altro per protesta, la demagogia grillina o i vari populismi.

Di cosa, dunque, dovrebbe far tesoro una classe politica attenta e responsabile?

Io credo che l’unità, la coerenza, la serietà e i contenuti alla fine pagano (che si parli di centrodx o centrosx poco cambia). Questo chiedono i cittadini. Unità e proposte. Caratteristiche che, nonostante tutto, il centrodestra può e deve mettere in campo.

A livello locale Direzione Italia continuerà a lavorare intensamente, come fatto finora, per rimettere insieme un centrodestra che è maggioritario in città, ma che vuole dei riferimenti chiari e trasparenti. Il richiamo deve essere al senso di responsabilità. La cattiva politica si combatte solo ed esclusivamente attuando una “buona politica”. L’esperienza del Laboratorio Politico-Programmatico è un primo positivo passo in questa direzione. Ora, però, bisogna lavorare ad allargare il consenso ed andare oltre. Coinvolgere anche altre forze civiche ed associazionistiche per dar vita ad un “civismo politico” che può dare molto al territorio. Mettiamo da parte i nomi (che creano sempre problemi), le tattiche e le strategie e mettiamo al primo posto l’interesse per le nostre città e il territorio. E’ l’ultima speranza che possiamo dare ai nostri cittadini dopo la delusione e i guai in cui ci hanno cacciato questi improvvisatori politici della domenica. Non credo che avremo un’altra possibilità.

A livello nazionale è un po’ più complicato perché, rispetto al livello locale, trovare l’intesa sulle questioni politiche nazionali ed internazionali è più complicato. Ma non impossibile. Noi non possiamo influire granchè, ma sicuramente, almeno per quanto mi riguarda, cercherò di trasmettere anche in quei siti queste idee. E lo farò già da sabato prossimo intervenendo al Congresso Nazionale di Direzione Italia.

IL COORDINATORE CITTADINO DI DIREZIONE ITALIA

                                 CIRO PERSIANO

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