Comunicati

La proposta del PSI per la legalità.

La segreteria del PSI, con la riunione del 22/09/2015, ha accolto con favore la richiesta dell’Assessore alla legalità Antonio CICERALE, avanzata dallo stesso nell’ambito dell’incontro tenutosi nell’auditorium del teatro comunale lo scorso giovedì 17 settembre, con il costituendo Comitato cittadino per la Sicurezza Urbana, volta a recepire le proposte sulla legalità da parte delle associazioni presenti sul territorio, comprese quelle dei partiti, e nell’ottica della collaborazione che sempre ci deve essere su temi di questa natura, che non hanno colore politico, ha elaborato la seguente proposta.

Il grave problema della legalità che tormenta il nostro territorio, affonda le sue radici nell’assenza della cultura al rispetto delle regole. Infatti determinati comportamenti, irrispettosi delle più elementari regole di convivenza, sono talmente diffusi che sono ormai accettati come normali dalla maggior parte della popolazione.

Gli esempi sono talmente tanti che è impossibile fare una elencazione, basti partire dal mancato rispetto dell’arredo pubblico, che sovente viene danneggiato, o dalle violazioni del Codice della Strada, vedi il fenomeno del mancato uso del casco o le soste selvagge. Fenomeni questi ormai talmente tanto diffusi che sono stati metabolizzati quasi come normali dalla maggiorparte della cittadinanza. Così però non è, perché è dal rispetto delle regole più elementari che si capisce il livello di civiltà di un territorio.

Quindi bisogna certamente partire dal diffondere la cultura della legalità in ogni ambito sociale, investendo ogni risorsa possibile.

ED ECCO LA NOSTRA PROPOSTA

L’educazione alla legalità potrebbe prendere avvio con l’elaborazione di una serie di messaggi, trascritti in opuscoli e manifesti, da diffondere in ogni quartiere, in ogni famiglia, in ogni scuola e in ogni altra sede possibile. Il messaggio deve essere opportunamente studiato con le migliori tecniche di comunicazione. Nella parte iniziale, dovrebbe spiegare, in modo semplice e pratico,  magari anche figurativo, l’importanza del rispetto delle regole di convivenza.

Potrebbe poi affrontare problemi più specifici, come ad esempio l’effetto dell’uso della droga,  piuttosto che dell’alcol,  oppure le conseguenze del ricorso ai così detti strozzini per ottenere forme di finanziamento illecite, o ancora le gravi lesioni che potrebbero derivare dal mancato uso di casco e delle cinture di sicurezza in un eventuale incidente stradale e così via discorrendo.

Questo tipo di attività va fatta soprattutto nelle scuole di ogni ordine e grado, prevedendo specifici progetti e chiedendo la collaborazione non solo degli insegnati e dei professori ma anche di tutte le forze dell’ordine, i cui operatori potrebbero intervenire in veri e propri corsi di formazione per ragazzi .

Dopo aver diffuso questi messaggi, bisognerebbe andare nei quartieri più soggetti al fenomeno della criminalità e qui entrare in relazione con la gente attraverso dibattiti pubblici, o ancora con la proiezione di cortometraggi, magari realizzati da autori locali, che di certo non mancano e che meglio di altri conoscono la nostra realtà. Cortometraggi che potrebbero essere anche divulgati sui network più diffusi ed utilizzati soprattutto dai giovani.

Nello stesso contesto bisognerebbe confrontarsi con i residenti raccogliendo le loro esperienze ed i loro problemi, per acquisire quante più informazioni possibili alla successiva elaborazione di eventuali soluzioni. Siamo certi che questo confronto diretto con la popolazione, accompagnato magari a forme di rassicurazione concrete, come ad esempio un aumento degli organi illuminanti piuttosto che un maggior presidio di questi quartieri da parte delle forze dell’ordine,  potrebbe diventare uno stimolo per queste persone affinché, non sentendosi più sole ed abbandonate, contribuiscano loro stessi a migliorare la vivibilità dei loro quartieri.

I quartieri a cui ci riferiamo sono certamente quello di via Luisa Fantasia, quello di via Mario Carli, quello di San Bernardino, quello di p.zza Immacolata, quello di via Aporti, quello di via Lucera ed ancora altri che in questo momento probabilmente ci sfuggono. Questi quartieri sono popolati da tante brave persone che subiscono in silenzio soprusi e prepotenze di ogni genere, senza reagire perché  soli e privi di fiducia nelle Istituzioni.

Dopo questo secondo passaggio, si potrebbe organizzare un corteo pubblico, con la partecipazione massiccia del mondo dei giovani, della scuola, delle associazioni, dei partiti, delle istituzioni e di tutte le forze dell’ordine, durante il quale attraverso slogan, cartelloni e striscioni, si trasmettano messaggi contro la criminalità ed a favore delle regole.

Il corteo potrebbe partire da uno dei quartieri sopra indicati e attraverso uno specifico itinerario,  toccarne anche più di uno.

Per il corteo potrebbe anche essere utile coinvolgere, dopo aver raccolto la loro disponibilità, i Turbolenti di San Severo, che con il loro esempio, meglio di altri possono diffondere il messaggio dell’importanza dell’uso del casco protettivo.

Infine, anche alla luce della escalation di violenza che si sta consumando negli ultimi mesi, vedi gli ultimi omicidi e i vari attentati dinamitardi, riteniamo che tutte le rappresentanze politiche ed associazionistiche, insieme ai rappresentanti delle Istituzioni, debbano stilare e sottoscrivere un manifesto di deciso rifiuto e di decisa  condanna verso questi atti criminosi.

Questa è la nostra proposta per quelle che potrebbero essere un insieme di prime iniziative da mettere in campo per diffondere la legalità.

Felice CAFORA

(Segretario cittadino del PSI)

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