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LA RINASCITA SANSEVERESE

San Severo, maggio1945. Che succedeva a Palazzo Celestini? Dopo un anno di transizione guidata dall’autorevole lavoro del Commissario Prefettizio dr. ARDUINO FRACCACRETA (subentrato al Podestà dr. MARIO SAVINO), si insediava una Giunta Comunale composta dal Sindaco GIUSEPPE FIORE (Partito del Lavoro), dal Vice Sindaco ERNESTO MANDES (P.S.I.) e dagli Assessori MARIO FANELLI (Partito d’Azione), ANTONIO FESTA (P.C.I.), FELICE D’AMELIO (D.C.) ed EMILIO MAZZILLI (P.L.I.). Questa prima Giunta Comunale cesserà il suo mandato nel dicembre del 1945. Il tutto avvenne in accordo con il Comando Militare Anglo-Americano (i cui ufficiali e soldati si erano insediati in città e in tutto il circondario sin dal settembre del 1943) e il locale Comitato di Liberazione Nazionale rappresentato da: LUIGI ALLEGATO, CARMINE CANNELONGA, RAFFAELE SURIANI per il PCI; GIOVANNI BUCCELLA per la DC; ERNESTO LUFINO e MARIO COLIO per il PSI; GIUSEPPE TOMA e ANTONIO MAGHERNINO per il Partito d’Azione; GIUSEPPE FIORE (Democrazia del Lavoro). La situazione economica è tragica, la guerra ha prostrato la Città. Il prof. TOMMASO FIORE, grande umanista e meridionalista (nato ad Altamura nel 1884), nel suo libro “Un popolo di formiche” riferendosi al dopoguerra di San Severo accennerà al “tragico problema della casa, della miseria, delle baracche e degli orrori dello ZIMOTERMICO già discarica, deposito di rifiuti di ogni sorta e poi ricovero di esseri umani e così al quartiere HOFFMANN e così a SAN BERNARDINO”…San Severo contava 23.000 abitanti (11.000 maschi, 12.000 femmine). La guerra aveva prostrato la città. La popolazione stremata dalla miseria, dalle malattie, dalla fame, ricorre a mille espedienti per sopravvivere. La disperazione porta ad occupazioni di terre e a compiere numerosi furti nelle campagne. Tutto sembrava precipitasse nel caos e nella illegalità. La situazione, però, sarà presa sotto controllo dai Partiti e dai Sindacati e il Prefetto ne prenderà atto consentendo l’inizio di lavori di pubblica utilità. Il 1° Maggio del 1945 si verificherà un avvenimento straordinario, irripetibile: si terrà – eccezionalmente – in piazza ALDO MORO (già Piazza Carmine), una manifestazione popolare con la presenza di don FELICE CANELLI che celebrerà una Messa per i lavoratori. Il discorso ufficiale sarà tenuto da un giovane intellettuale di nome NINO CASIGLIO. In quel maggio del 1945, in quella complessa e articolata unità delle rappresentanze religiose, politiche, sindacali e culturali, San Severo comincerà progressivamente a darsi una nuova classe dirigente in grado di farsi carico delle terribili conseguenze del dopoguerra e getterà le basi per consolidare le strutture istituzionali di governo della nostra Città. Altri tempi, altre donne, altri uomini, altre passioni!

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