CulturaIn evidenza

LA SCUOLA SANSEVERESE FA IL PROPRIO DOVERE

di MICHELE MONACO

Dopo le prime settimane di chiusura delle scuole e con la ormai inevitabile prospettiva di un prolungamento sino alla fine dell’anno scolastico, il rapporto insegnanti-alunni avviene, come è noto, con la TELE-DIDATTICA. Però emergono delle situazioni difficili.  Mi diceva una insegnante di Scuola Media che si è trovata di fronte a famiglie che non rispondono o che sostengono di avere telefonini la cui connessione non è sempre disponibile. Insomma, dopo tre settimane di DIDATTICA A DISTANZA, si constata che non tutti hanno gli stessi mezzi, le stesse opportunità, gli stessi stimoli, la stessa voglia. E’ evidente che non basta la generosità e la dedizione di tanti docenti che fanno il loro dovere. Queste situazioni chiamano in causa le responsabilità delle famiglie, delle Istituzioni preposte a impegnare più risorse per la scolarizzazione di ragazzi in dispersione scolastica. A San Severo, in questi giorni, si sono verificati episodi che hanno avuto come protagonisti dei gruppi di adolescenti i quali, sorpresi a girovagare per strada, hanno avuto atteggiamenti da bulli nei confronti delle forze di polizia che li richiamavano al rispetto delle norme di restrizione. Riferendo questo episodio, il sindaco di San Severo ha testualmente e infelicemente dichiarato (in una videoconferenza del 17 marzo 2020) quanto segue: <<per questi maleducati si devono vergognare gli insegnanti e le famiglie>>. Molti insegnanti, a fronte di una simile esternazione, ci sono rimasti male, anzi malissimo. Non lo hanno trovato giusto soprattutto quando si sa che negli ultimi anni la cronaca ha mostrato numerosi episodi di Docenti e Presidi che sono finiti al pronto soccorso per la violenza di alcuni genitori che non accettavano l’insuccesso scolastico dei propri figli. E’ noto come lʼemergenza educativa richieda, in primo luogo, una forte responsabilità del ruolo dei genitori. Questi ultimi – sostiene lo psichiatra MASSIMO RECALCATI – hanno smesso da tempo di svolgere il loro ruolo, hanno abdicato, Non c’è classe, dalle elementari al biennio delle superiori, senza la presenza di ragazzi problematici nei confronti dei quali quotidianamente i docenti misurano la propria fatica, provando spesso senso di frustrazione e a volte di isolamento e di solitudine. A San Severo, tanti adolescenti SINO AD UN MESE FA li vedevamo imperversare per la città a bordo di motorini in preda al bullismo vandalico verso l’arredo urbano e pronti ad entrare nella cronaca nera. Gli insegnanti sanseveresi cercano di impedire che cresca il numero di tanti minori allo sbando che imperversano per la città senza che abbiano terminato la scuola dell’obbligo. Le scuole del nostro territorio vanno alla riscoperta della storia locale, della storia patria per combattere, così, il gravissimo fenomeno di ESTRANEITÀ di tanti adolescenti, suscitando in essi il senso di APPARTENENZA ad una comunità. Questi insegnanti non meritavano di essere offesi dal primo cittadino in una videoconferenza tenutasi a Palazzo di Città il 17 marzo ultimo scorso. Non lo meritano e visto che questa Amministrazione Comunale dice di praticare la GENTILEZZA, allora…GENTILMENTE MERITANO DELLE PUBBLICHE SCUSE!

Altri articoli

Pulsante per tornare all'inizio