LA SELEZIONE SPORTIVA NEGLI SPORT DI SQUADRA (2^ PARTE)
di VANNI PELUSO CASSESE
IL PROF. PELUSO CASSESE HA INTESO TORNARE SULL’ARGOMENTO DEL NUMERO SCORSO PER RENDERLO PIU’ COMPLETO CON ALTRE ESSENZIALI CONSIDERAZIONI. ECCO LA 2^ PARTE DELL’ARGOMENTO CHE HA CREATO INTERESSE NEI LETTORI E NON SOLO TRA QUELLI CHE SEGUONO DA VICINO LE COSE SPORTIVE:
Anche la crescita morfologica (altezza-peso) è strettamente connessa al codice dei fattori ereditari. Così come il temperamento. Su questi ultimi aspetti l’intervento modificativo potrà risultare molto contenuto. Si dimostrano, invece, più influenzabili dall’allenamento i complessi movimenti che sono la base tecnico-tattica delle varie discipline sportive – la condizione atletica, necessaria a sopportare lo stress del lavoro – la concentrazione, necessaria ad affrontare le problematiche derivanti dalla contrapposizione di attacco e difesa – l’intelligenza, intesa quale arricchimento di esperienze che comporta la capacità di risolvere le nuove sconosciute situazioni tecnico-tattiche – la funzione volitiva, dalla quale attingere le continue necessarie spinte motivazionali. Va detto, inoltre, che è ormai passato il tempo del cieco credere nell’onnipotenza della padronanza tecnica e, quindi, nell’esclusivo aspetto tecnologico dell’allenamento. Infatti, si evidenzia sempre più negli anni, che una perfetta preparazione atletica e tecnico-tattica dei giocatori non è sufficiente ad ottenere grandi performance. Nei più divulgati sport di squadra assistiamo ad un progressivo dominio di giocatori già molto solidi dal punto di vista psichico o che sono spinti a ricercare tale qualità anche al di fuori della routine sportiva, spesso attraverso la pratica di particolari dottrine filosofiche o religiose. Una considerazione, infine, va fatta sull’utilizzo dei test. L’uso, spesso, massivo che si fa dei dati ottenuti dai test ci pone di fronte ad alcune considerazioni. Negli sport di squadra la capacità pura di elevazione indicata da una prova di test (BOSCO, ABALAKOV) non sempre è significativa dell’effettivo valore di prestazione di un saltatore (nel calcio, nel basket, nella pallavolo). Per il motivo che la sua performance al salto, poi, nell’attività sportiva praticata, è legata e condizionata da altri fattori quali tempismo, anticipazione e posizione. Nel gruppo sottoposto a selezione, infine, bisogna misurare una sola capacità tra forza veloce e resistenza, a secondo della maggiore peculiarità dello sport trattato, altrimenti i due indicatori sommandosi non esprimono adeguatamente la specificità della qualità richiesta dallo sport per cui si seleziona. E’ auspicabile, allora, che oltre ai puri test atletici l’allenatore faccia riferimento anche a test situazionali propri dello sport a cui ci si riferisce. Saper selezionare è contemporaneamente arte e scienza. Bisogna proprio che ci si auguri che i giovani virgulti capitino nelle mani di chi sia in grado di padroneggiarle entrambe.