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LA SICUREZZA È UNA COSA SERIA E BISOGNA PARLARNE SERIAMENTE, ALTRIMENTI È ALLARMISMO

Riceviamo e pubblichiamo:

Ho letto con attenzione l’articolo pubblicato da Codesta testata giornalistica “Chiediamo sicurezza nella scuola! Lo sfogo di una mamma”.

Se ad una lettura superficiale può apparire che la lettera sia stata ispirata dall’impegno civile di una mamma, che denuncia la mancanza di alcuni interventi per garantire che l’accesso alla scuola dell’infanzia di via D’Annunzio sia permesso solo a persone autorizzate, ad una lettura più approfondita si possono intravedere interessi che vanno oltre quelli di pretendere una scuola sicura per i propri figli.

Parlare di sicurezza senza aver chiesto alle persone che quotidianamente la assicurano, nel modo con cui è stato fatto e con le parole usate, autorizza a pensare che le finalità siano soprattutto quelle di screditare la scuola e le persone che ci lavorano.

Chiariamo allora ai lettori che la docente responsabile di plesso, ASPP nell’organizzazione della sicurezza, ha con puntualità segnalato gli interventi necessari per la sicurezza tra cui quelli richiesti dalla mamma che si sfoga ed io, in qualità di datore di lavoro, ho inviato reiterate richieste di intervento.

Nonostante le nostre sollecitazioni ad oggi il cancello di accesso ha una serratura difettosa e la porta principale non è munita di maniglione antipanico, che permetterebbe la facile apertura dall’interno ma non dall’esterno. Ricordo ai lettori che è vietato chiudere a chiave le vie di fuga.

Se fosse stata una semplice richiesta di una madre a che l’ente proprietario si attivasse per garantire elementari misure di sicurezza “nulla questio”, ma la madre chiama in causa la scrivente circa una petizione “ferma sulla cattedra della dirigente”. Io non ho notizie di questa petizione, il cui contenuto dalla lettera non si evince: una petizione per chiedere all’Ente proprietario d’intervenire? Se fosse questo il suo contenuto sarebbe del tutto superflua, perché io periodicamente segnalo all’Ente proprietario gli interventi necessari, così come impone il DLGS 81/08 a limitazione delle mie responsabilità.

L’interesse della mamma di tutelare e salvaguardare i bambini è il nostro interesse prioritario sia per ottemperare agli obblighi di legge ma soprattutto per la nostra stessa ragione d’essere quale scuola.

Pur volendo capire lo sfogo di una mamma preoccupata per suo figlio, trovo gratuito se non malevolo l’attacco che viene fatto alla nostra scuola, dove tutti lavoriamo ogni giorno per garantire un’offerta formativa di qualità in luoghi sicuri e accoglienti.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

Dott. prof. Lucia GAETA

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