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LA SICUREZZA NON E’ UN OPTIONAL. Quando l’anti-Stato si infila nello Stato.

La lucida analisi di Filippo Santigliano sulla Gazzetta del Mezzogiorno di oggi, a proposito del grave fatto di sangue di ieri a Vieste, mi sollecita ad integrare le sue considerazioni con le espressioni di dolore, che si uniscono alla rabbia, di chi conosce i retroscena della vergognosa macchina burocratica-amministrativa responsabile, almeno a titolo di colpa consapevole, di quanto da più anni accade nel territorio foggiano.
Il Prefetto di Foggia, Primo Petrizzi, su sollecitazione del compianto Michele Di Marca, promosse, all’epoca dei fatti, il Nucleo Speciale Operativo della Polizia di Stato sul Gargano, a capo del quale – bontà sua – mi prepose, senza distogliermi dalle funzioni che esercitavo nella Mobile Foggiana.
Analoga operazione, in fatto, fu esperita a Cerignola con lo stesso impiego di uomini e mezzi, tra i quali il frequente impiego di un elicottero, prezioso per i rapidi spostamenti della dirigenza operativa nei singoli e frequenti casi.
La perfetta fusione con l’attività delle Armi collaterali e con la filosofia operativa dell’Autorità Giudiziaria, la collaborazione della Gente ma, soprattutto, la grande disponibilità delle notizie che pervenivano, decretarono i rilevanti risultati conseguiti.
La modestia è il paravento degli imbecilli, talvolta, e io modesto non sono. Pertanto, senza remore preciso: molto era dovuto all’alto indice motivazionale, all’esperienza, alla capacità, al coraggio, alla prontezza e all’esempio che veniva dato al Personale, contaminato da una straordinaria voglia di fare e di fare bene.
In bilico tra quanto accadeva fuori e quanto mi era dato di vedere dentro, soffrivo allora e soffro ora, nel constatare all’epoca e nell’intuire ora, che a fronte del generoso darsi del Personale sulla strada, una pletora di incapaci, corrotti, oziosi, assetati di potere, sciacalli e pavidi, si crogiolava sulle poltrone del potere, blindata dalle regole della burocrazia, refrigerata dall’aria condizionata del Palazzo.
Ricordo il ghigno schifato di chi si dichiarava depositario dell’intelligenza di Stato, impegnato confidenzialmente a telefono con Sua Eccellenza il Cardinale un po’ frou frou, abilissimo nell’essere presente alla stessa ora in tre luoghi diversi, -voi il braccio e noi la mente-, il Questore che sibillinamente acconsentiva: –Va bene, Eccellenza, mandiamolo là così o sistema Cerignola o Cerignola sistema lui- (me lo confidò quel gran signore della buon’anima di Natalino d’Agostino, poi Prefetto di Salerno).
Sono tantissimi gli episodi che maturarono in me il convincimento, tuttora insistente, che nello Stato esiste un anti-Stato fatto di incapaci, fannulloni che hanno raggiunto il vertice e sono responsabili della vittoria dei mafiosi, dei piromani, dei tangentisti e di quanti giocano a recitare la parte degli eroi, ridicolmente decorati da pseudo-premi che offendono la memoria degli eroi veri, ai quali viene usurpato il nome per gettare fumo negli occhi all’esterrefatto cittadino.
Santigliano ha ragione quando quantifica in pochi minuti il tempo utilizzato per distruggere anni di promozione turistica e, soprattutto, ha ragione quando conclude invocando operatività in sostituzione dell’opificio delle parole.
Ipotizzo che avrebbe voluto aggiungere altro che pudore e prudenza gli impediscono di dire.
A Manfredonia vi è un bravissimo funzionario di Polizia, il dott. Agostino de Paolis, che mi fu prezioso vice all’epoca di una gestione assolutamente inadeguata della Questura foggiana.
La costituzione di un Nucleo Speciale Operativo per il Gargano (ad infimo costo) a lui affidato, sarebbe una prima positiva risposta al problema, mentre assolutamente deprecabile è stata la distrazione della locale intelligenza politica, che si è fatta sfuggire il dott. Fabbrocini, oggi allo S.C.O. (Servizio Centrale Operativo).
Il fortissimo ritardo nella riqualificazione del Commissariato di San Severo, da portare ad Ufficio di Prima Dirigenza, è una delle tante imperdonabili colpe dei Responsabili Politici, distratti dalla superflua – promessa e non attuata – istituzione del Reparto Prevenzione Crimine (di fatto spesso già presente in costosa missione a San Severo).
Soprattutto, manca la consapevolezza che occorre ringiovanire, rientusiasmare, supportare, incentivare, preparare il Personale, ammorbato dal pessimo esempio della inadeguata classe politica, tutta presa dalle isteriche sceneggiate che servono solo a nascondere la propria incapacità, quella che annulla la professionalità e la onestà intellettuale di alcuni, tra cui i Sindaci di Foggia, Torremaggiore, Vieste, Peschici e pochi altri, mentre lo Stato centrale, quello nel quale si sono infilate le metastasi dell’anti Stato, ozia in attesa degli eventi. Questi ultimi vengono, di routine, utilizzati per promozioni e tattici trasferimenti, per il discarico di terribili responsabilità maturate in oziosa e pretestuosa applicazione delle norme burocratiche, utili all’ingrasso dei boiardi.
Un sussulto di ottimismo mi viene sollecitato dai pini in ricrescita dopo l’incendio di Monte Pucci e dalle migliaia di ragazzi che stanno per mettersi in fila per il nuovo Concorso in Polizia, dopo l’annullamento di quello precedente perché truccato.
Si tratta di un sentimento autentico e propositivo di chi le pallottole di ieri le ha sentite passare a pochi centimetri dal proprio corpo e sarebbe pronto a rimettersi in gioco, se il tempo non avesse decretato le sue inderogabili regole e se la Politica cialtrona non restasse irremovibile nell’abiura del merito. E nelle nomine di prestigio alle analfabete abili solo tra le lenzuola.

dott. Claudio Lecci. Dirigente Superiore t.u.o. della Polizia di Stato; già Capo della Squadra Mobile di Foggia e Dirigente il Nucleo Speciale Operativo sul Gargano

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