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LA SPARATORIA DI VIA CARLI HA SPORCATO DI SANGUE IL CAPODANNO DI SAN SEVERO

Ancora una volta via Mario Carli è stata ieri sera teatro di una folle sparatoria che ha lasciato sul campo due feriti, ricoverati malconci uno a San Severo e l’altro a San Giovanni Rotondo. Un ‘fattaccio’ che fa seguito ad un periodo più o meno tranquillo, condito solo da qualche rapina minore e da qualche ‘spaccata’ sulla principale Via Solis. Questo episodio da Far West, arrivato la sera di Capodanno come un fulmine a ciel sereno richiama di volata le Forze dell’Ordine ad una ulteriore stretta di freni e la politica locale ad una riflessione da fare in sede prefettizia nel corso di un Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica con la partecipazione dei vertici di Capitanata di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. Due giovanissimi sono saliti ancora una volta, in una Città ancora sofferente per certi mali del recente passato, agli onori della cronaca con gesti inconsulti e socialmente riprovevoli. Un altro teatrale regolamento di conti che, oltre tutto, speriamo non preluda ad ulteriori e più feroci agguati a colpi di pistola. Vince ancora la brutalità pur in un momento di grave sofferenza sociale a motivo di una pandemia che dovrebbe insegnare tanto a tutti e che invece si scontra ancora e sempre con una fetta di gioventù refrattaria e capace di dirimere certe rivalità solo con la forza delle armi. E tutto ciò mentre la collettività locale sperava di aprire col nuovo anno un capitolo diverso e decisamente migliore della sua storia contemporanea. La stragrande parte sana della società sanseverese è costretta ancora una volta a commentare atti di ferocia pura e a vedere il nome onorabile di questa terra gettato nel fango. E allora la reazione dello Stato deve essere ancora una volta forte e capace di sommergere la follia di pochi con l’azione civile e purificatrice della Legge e della Giustizia. E’ quello che tanta gente chiede ogni volta che accadono fatti di questa gravità che sciorinano il bagaglio peggiore della natura umana.

LA REDAZIONE   

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