La storia del 16enne Vincenzo Troiano di Lesina, vive già da giovane ricercatore con Agorà-Scienze Biomediche ed ha realizzato un sogno. Ma continua a sognare.
C’è un bel libro, quando la narrativa per ragazzi era consigliata dai docenti a scuola, di Renèe Reggiani: “Quando i sogni non hanno soldi” in cui si parla di ragazzi che lasciano la propria terra per realizzare i propri sogni. Sembra un po’ la storia di Vincenzo Troiano,16 anni che frequenta il liceo scientifico “Checchia-Rispoli” di San Severo ed ha già avuto esperienze importanti in campo scientifico, tanto in Italia, quanto all’estero. Ha inventato una t-shirtche corregge la postura e l’ha presentata alla competizione nazionale: “I giovani e le scienze”, organizzata dalla FAST a Milano. Con la sua maglietta per correggere la cifosi da cattiva postura, si è aggiudicato la partecipazione al “London International Youth Science Forum” (LIYSF), tenutasiall’Imperial College di Londra (24 luglio-7 agosto). Il FAST, però, copriva solo una parte dei costi. La restante quota (1.950 euro) era, purtroppo, a carico dello studente. C’era da dare a Vincenzo la possibilità di arricchirsi e di tenere alto l’orgoglio del territorio all’estero. Per questo, cercava qualcuno che gli potesse dare una mano con slancio da mecenate. L’ha trovato a San Severo, si tratta di un noto avvocato, e Vincenzo ha realizzato il suo sogno. Ma ne ha tanti altri. “Sono nato il 16 aprile 2003 a Termoli ma ho vissuto tutta la mia vita a Lesina. Ho un fratello maggiore laureato in informatica, con il quale trascorro molto tempo – ha dichiaratomVincenzo Troiano – Da sempre, sono stato affascinato dal meraviglioso mondo della scienza. I miei primi lavori li devo a lui. Successivamente l’ho aiutato a creare un progetto di geolocalizzazione per interni, sviluppato dall’Università del Molise, per il suo dottorato. Dopo un paio di anni ho deciso di lavorare per conto mio, iniziando le prime sperimentazioni e appassionandomi alla medicina che, ad 8 anni mi ha portato a conoscere il meraviglioso mondo, di Agorà-Scienze Biomediche e il suo corso. Un’associazione no-profit che si pone l’obiettivo di formare giovani ricercatori in ambito biomedico”. Il giovanissimo ricercatore, entra nel merito: “Dopo un inizio in salita, si è creata una forte amicizia con il mio docente, Aldo Ummarino (attuale vice presidente di Agorà, e da poco medico), che mi ha spronato molto. Al quarto anno ho tenuto il mio primo esame universitario, Anatomia, e sono riuscito a superarlo con un punteggio di 30 e lode. Da lì la mia vita è cambiata. In Agorà ho continuato a perseguire la mia passione, entrando a far parte nel gruppo di ricerca per il morbo di Crohn, diventando il responsabile del trapianto fecale, una delle terapie più innovative per la cura di malattie gastrointestinali croniche. Successivamente sono entrato a far parte del gruppo di ricerca sull’EnterobiusVermicularis, un parassita intestinale, con l’esperienza fatta nel laboratorio di Agorà. Nel 2016 sono diventato docente di Agorà-Scienze Biomediche, che tieni i corsi (gratuitamente) a San Severo e Foggia. Nel 2018 ho iniziato a lavorare per conto mio su un progetto – ha continuato Vincenzo –StraightPosture, l’innovativa t-shirt creata per la prevenzione della cifosi posturale. Si tratta di una maglietta hi-tech, dotata di un sensore di flessione, un microcontrollore e un vibromotore, capace di educare i propri muscoli alla postura corretta, prevenendo l’Ipercifosi. Ho deciso di portare la mia invenzione a Milano, alla Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche (Fast) dove ha avuto un notevole successo. Lì ho conosciuto Richard Myhill, direttore della London International Youth Science Forum (LIYSF), che ha apprezzato il mio progetto e ha deciso di premiarmi con la partecipazione alla LIYSF. Si tratta di una delle più antiche e importanti conferenze scientifiche, con oltre 600 ragazzi provenienti da 63 paesi del mondo. Sono da poco tornato da Londra e devo dire che è stata un’esperienza unica e stravolgente”. C’è da dire che ha dovuto fare tutto in inglese e così continua. “Ho avuto l’onore d’incontrare alcuni dei personaggi più influenti del mondo della scienza e non solo, tra cui la principessa Anne, il ministro della scienza e dell’innovazione del Regno Unito e il premio Nobel per la chimica VenkatramanRamakrishnan. Ho assistito a delle interessantissime conferenze e a workshop con argomenti che spaziavano dall’Intelligenza artificiale alle nuove tecnologie per la cura del cancro. La LIYSF ha messo a disposizione tanti laboratori dove applicare l’esperienza maturata con lectures. Questi comprendevano: fisica; chimica; medicina. Interessante il laboratorio di medicina rigenerativa dell’Imperial College London. Abbiamo osservato virus come la malaria e l’HIV e abbiamo scoperto le terapie più innovative e gli strumenti diagnostici. Siamo riusciti a vedere come si creano tessuti artificiali e in sostituzione a quelli umani grazie a stampanti 3D all’avanguardia e a materiali, quali i biogel, altamente compatibili. Un’altra esperienza fantastica è stata la visita ai laboratori d’informatica e robotica dell’università di Birmingham. Degno di nota il laboratorio di ricerca oncologica dell’università di Birmingham. Qui ci hanno messo in grado di realizzare un campione istologico di leucemia partendo da zero”. Le conclusioni del sedicenne che ama la musica e mira a restare in questa terra: “Ai miei coetanei dico di perseguire i sogni, indipendentemente dalle difficoltà che s’incontrano. Amo la musica, specialmente il rock e il folk. Vado in palestra e spendo tanto tempo con i miei amici, con i quali condivido la mia più grande passione: viaggiare. Vorrei frequentare la facoltà di Medicina a Foggia e poi si vedrà”. Certo: meglio continuare a sognare.
Beniamino PASCALE