LA TRAGEDIA DEI MIGRANTI IN CALABRIA

La tragedia dei migranti alle coste di Cutro (Crotone) in Calabria è l’ennesimo atto di una politica migratoria non efficace che vede, purtroppo, l’Italia sola ad affrontare un problema riguardante tutta l’Europa. La Ue dovrebbe prendere consapevolezza che le politiche migratorie, non riguardano esclusivamente l’Italia, lo Stato del Mediterraneo, ma intera Ue, la quale non ha gestito adeguatamente con misure ad hoc questo fenomeno. Non possiamo ancora vedere il Mediterraneo come un “cimitero di morte”, dove molti migranti arrivano a bordo di barconi di fortuna stracolmi fuggendo dai loro paesi di origine. Su quei barconi ci sono uomini, donne bambini che hanno una loro dignità, un loro vissuto, persone come tutti creature di Dio. Oltremodo ai migranti in mare bisogna garantire soccorsi immediati e quindi dov’era la guardia costiera? È perché sono stati lasciati morire? Queste morti pesano sulle coscienze di tutti noi e l’Europa ora deve mettere in campo strategie ed interventi per far sì che episodi del genere non accadano più. Lo ha detto anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che l’UE «deve impegnarsi di più». L’Ue non può far finta di accollare le politiche migratorie ai singoli Stati, lavandosi le mani. Questo è un problema europeo ed è inutile nasconderlo. Il dramma di questi migranti ci deve interrogare tutti: loro fuggono dai loro Paesi perché sperano che oltrepassando il Mediterraneo possano trovare un mondo migliore dove rifarsi una vita. L’Italia è un Paese accogliente ma, lo ripeto, le politiche migratorie sono di competenza di tutta l’Unione Europea che sinora ha fatto ben poco su questo versante. Non possiamo continuare a vedere in tv ancora scene di disperazione di uomini, donne e bambini che trovano la morte in questo modo.
