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La via “Daunia Teatrocucina Fest” allo Spazio Off a San Severo.

Paola Marino: “La cucina smette di essere nutrimento fine a sé stesso e si trasforma in performance, arte e cultura”. Primo appuntamento con la Zuppetta.

L’evento: “Teatro Cucina Spettacolo-Zuppetta Day” ha dato il via alla serie degli appuntamenti che daranno una ventata di comunità allo spirito natalizio che c’è nella Città dei campanili: “Saranno quattro appuntamenti da seguire dall’inizio alla fine per vivere nel modo migliore lo spirito natalizio tra le meraviglie della Puglia”, ha esordito Paola Marino. L’apertura della kermesse di Teatro Cucina è stata dedicata alla regina della tavola natalizia di San Severo: A’ Zuppett! A raccontarla, i due attori-chef, Paola Marino e Luigi Minischetti che stanno promuovendo delle forme di espressione artistica e culturale di carattere professionale presenti sul territorio di San Severo per favorire la conoscenza del patrimonio culturale, storico, artistico della città. Un progetto artistico cofinanziato dall’agenzia regionale Puglia Promozione: “Si tratta di un percorso gastronomico, durante il quale si cucinerà e si racconteranno delle storie, con momenti di musica dal vivo, che hanno a che fare con il cibo che prepareremo – ha specificato Paola Marino -. Gli spettacoli, con leggerezza e fantasia, propongono poesie, canzoni e racconti per celebrare l’amore per la terra e per la Capitanata, unendo cibo, arte e cultura popolare in una miscela artistica che possa soddisfare i gusti e il palato di un pubblico eterogeneo, attento e sensibile alle tradizioni locali”. Nel primo appuntamento gli “chef artisti” si sono esibiti all’interno di un quadro scenografico che ha riprodotto una vera cucina rustica mentre erano impegnati nella preparazione gastronomica della “Zuppetta” sanseverese, un piatto che è solo e soltanto nella cultura di San Severo ed è molto identitario.  “Ho raccontato una mia storia sull’argomento, tra l’altro uscita in un libro di cucina, che parte dalla genesi della ‘Zuppetta’, che si fa risalire al XVIII secolo, con il pane che avanza, almeno nelle case dei ricchi, e veniva messo a bollire in un pentolone sulla fiamma del camino per cucinarlo nel brodo – ha evidenziato Paola Marino -. Nel tempo, con l’avvento dei forni casalinghi, c’è stata un’evoluzione e la ‘zuppetta’ s’è adeguata alla modernità ma gli ingredienti del suo disciplinare sono: pane di San Severo (o simile); tacchino nostrano; caciocavallo, scamorza passita a pasta gialla e un mix di formaggi. Logicamente, da servire con la quantità di brodo che si ritiene gradire. All’inizio, da storie di famiglia tramandate, era molto brodosa già nella cottura”. Un piatto che, all’interno dello spettacolo, ha fatto da legame ad un altro: “La zuppetta, detta il pancotto dei ricchi, fa da contraltare al pancotto con le verdure, quello più povero e semplice. Ma la zuppetta richiama una realtà in cui, a San Severo, dall’8 dicembre al 6 gennaio non si parla d’altro. Ed inoltre, fa comunità – ha concluso la chef attrice, spiegando che -. Fa comunità in quanto, chi per un motivo serio o imprevisti, non riesce ad averla in tavola a Natale, non riesce a farla, c’è chi glie la porta. Perché un sanseverese, a Natale, non può stare senza zuppetta”.

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