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La vicenda del centro Arena di San Severo desta una profonda preoccupazione.

La vicenda del centro Arena di San Severo desta una profonda preoccupazione. La gestione dell’ emergenza delineata a seguito dello smantellamento del ghetto non ha risolto il problema della ospitalità dignitosa di migliaia di lavoratori stagionali presenti nella zona. Attualmente risultano alloggiate qualche centinaio di persone nelle strutture predisposte, mentre diverse migliaia sono sparse in punti di fortuna nel vasto territorio provinciale. Il modello di Emiliano , di puro smantellamento, non ha risolto ne il problema della ospitalità e neanche quello principale del governo del mercato del lavoro incentrato sul caporalato e sulle sue connessioni con la malavita organizzata . E evidente che è sbagliato l’approccio, vi è uno scollamento con i comuni lasciati soli ad affrontare una emergenza sociale straordinaria, uno scollamento con le forze sociali ritenute inutili. Si è alla ricerca di modelli di buona prassi da seguire, tentativi disperati di inserimento lavorativo per pochi mentre il mondo circostante vive in promiscuità con fenomeni illegali. La vicenda del ritiro della protezione civile e della Caritas dal Centro Arena rischia di essere un esempio concreto di una sconfitta, per questo va chiarito subito da parte della Regione e della Prefettura. Vanno precisati con chiarezza la funzione dei centri di seconda accoglienza, dalla gestione dei profughi e rifugiati e dagli irregolari. E evidente che attorno alla gestione delle risorse dell’accoglienza e a quelle del lavoro nero vi è un interesse di forze speculative che agisce con violenza, minando alla base i principi di solidarietà che devono sempre sostenere le politiche dell’immigrazione. La mancata trasparenza delle scelte e delle azioni istituzionali su questo tema diventano così un formidabile regalo per gli impulsi repressivi e razzisti che stanno interessando forze politiche alla ricerca di consenso facile e legittimazione per provvedimenti di governo ispirati da queste logiche.

Giovanni Cera

Mario Nobile

MARCO BARBIERI

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