L’ANTI-MAFIA DI “LIBERA” AL FRACCACRETA DI SAN SEVERO. VIGLIONE, “LA CULTURA PER IL TERRITORIO”
di Alessandro M. Basso (Addetto-Stampa dell’I.T.E.S. “Fraccacreta”)
Qualsiasi cambiamento nasce da una riflessione e, particolarmente in un’epoca come la nostra caratterizzata da un’articolata globalizzazione non soltanto fisica ma anche immateriale, è sempre più richiesta, perché appunto necessaria e persino inevitabile, la partecipazione attiva di ogni persona al fine dell’affermazione e del mantenimento della legalità per una pacifica e civile convivenza sociale: ciascuno è, dunque, tenuto a “fare la propria parte”, dalle Istituzioni alle organizzazioni collettive, dalla Pubblica Amministrazione agli enti, dai docenti agli studenti sino ai singoli cittadini. Questo il messaggio più profondo dell’incontro tenutosi, lo scorso 14 novembre presso l’I.T.E.S. “A. Fraccacreta” di San Severo, tra una delegazione di studenti e l’Associazione “Libera”, alla presenza dei docenti Amelia Viglione, referente del progetto, Emilia Falcone e Don Nico D’Amicis.
L’iniziativa formativa dell’Istituto guidato dal Dirigente Scolastico Prof.ssa Filomena Mezzanotte rientra tra quelle attivate nel percorso intrapreso lo scorso anno scolastico e che ha visto il 15 marzo la presenza, presso il medesimo Istituto, di Don Luigi Ciotti.
Obiettivo del progetto riprendersi gli spazi– ha dichiarato la prof.ssa Viglione- per creare aggregazioni positive su tutto il territorio, dare cioè un esempio di come utilizzare i beni in modo sano e legale e, possibilmente, ipotizzare la nascita di un Presidio di Libera: il tutto per una sorta di rigenerazione urbana”.
I nuclei concettuali cui ispirare la propria condotta, onde realizzare i valori sani del vivere civile e sociale, sono, dunque, la bellezza, il bene comune, l’umanità e la legalità.
“L’opera e la vita stessa di Don Luigi Ciotti dimostrano che tutto è possibile– ha dichiarato Leonardo Ferrante, referente nazionale del settore Anticorruzione civica e cittadinanza monitorante delle associazioni Libera e Gruppo Abele- Partendo dai margini topografici e psico-affettivi delle persone, Don Luigi ha letteralmente visto oltre quello che gli altri forse riuscivano soltanto ad intravedere, trasformando realtà negative in speranze, aspettative, diritti e combattendo la logica “protezione-estorsione” delle mafie. Bisogna, in altri termini, riprendersi gli spazi, mentali, emotivi e geografici e divenire cittadini monitoranti”.
Divenire, cioè, una comunità attiva che non si fermi alla rabbia e/o al lamento e, tantomeno, alla rassegnazione.
“Ciascuno può generare e costruire idee, sensibilizzare, animare il territorio– ha dichiarato Sasy Spinelli, referente provinciale di “Libera”- ovvero gettare, mediante la cultura, le basi per un’ottica differente sulle città: ad esempio, ogni cittadino può consultare i dati pubblici per mappare i beni abbandonati, degradati e/o confiscati. In tal modo, contribuiremo a realizzare un concetto di trasparenza umana e non soltanto amministrativa, generando sani processi rivoluzionari contro le logiche illecite che, quindi, finiscono per corrompere anche gli aspetti più intimi dell’individuo”.
Gli studenti dell’I.T.E.S. “Fraccacreta” hanno, pertanto, formulato una serie di proposte per mettere in atto quanto appreso lungo l’importante percorso di educazione alla legalità, entusiasti di aver “scoperto” come poter diventare “cittadini attivi ” di una comunità “monitorante”.