L’APE SOCIAL E LA LEGGE 104: DIFFERENZE E PUNTI DI CONTATTO
PENSIONE ANTICIPATA CON APE SOCIAL PER ASSISTENZA FAMILIARE CON DISABILITÀ GRAVE E CONGEDO RETRIBUITO CON LA LEGGE 104/1992: REQUISITI E TRATTAMENTO A CONFRONTO.
I lavoratori che assistono da almeno sei mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap grave hanno diritto (caregiver familiare), in presenza di tutti gli altri requisiti, all’APe social che, contrariamente all’APe volontario, non prevede la restituzione del prestito con le rate ventennali perché è a carico dello Stato. La situazione di gravità dell’handicap è regolamentata dalla legge 104/1992, articolo 3, comma 3. La disabilità grave, in base a quanto prevede la norma, comporta una riduzione dell’autonomia personale che rende necessario un intervento di assistenza permanente, continuativo e globale. Le situazioni riconosciute di gravità determinano priorità nei programmi e negli interventi dei servizi pubblici. Gli altri requisiti di accesso all’APe social per i parenti di persone con disabilità grave sono 63 anni di età e 30 anni di contributi. Nell’attesa dei provvedimenti attuativi, che stabiliranno regole applicative e potrebbero dunque introdurre novità, non sembra ci siano paletti relativi alla tipologia di contribuzione. Quindi, i 30 anni di contributi necessari si devono intendere (al momento) comprensivi di tutte le somme accreditate, anche a titolo di contributivi figurativi. Si tratta di una precisazione importante perché, ad esempio, la RIFORMA FORNERO 2011 non aveva previsto che i contributi versati durante i congedi da legge 104 potessero evitare la penalizzazione in caso di pensione anticipata prima dei 62 anni (il problema è comunque risolto perché una serie di provvedimenti successivi, ultima la Legge di Bilancio 2017, hanno strutturalmente eliminato le penalizzazioni).
DIFFERENZE 104. La possibilità di APe social – trattamento non compatibile con un’eventuale pensione diretta – per questi lavoratori potrebbe risolvere eventuali situazioni di persone che non sono riuscite a entrare nelle salvaguardie esodati: sempre la Riforma Fornero, alzando i paletti per la pensione anticipata, aveva provocato casi di esodati fra coloro che avevano preso il congedo per assistere parenti con handicap grave contando di agganciare poi la pensione. Le salvaguardie esodati hanno tutelato i lavoratori in congedo per assistere figli con disabilità grave, sempre definita in base alla legge 104, escludendo altri parenti di primo grado.
VANTAGGI — Un altro vantaggio dell’APe social rispetto al congedo legge 104, consiste nel fatto che si aggancia la pensione, mentre il congedo per assistere figli con disabilità grave previsto dalla legge 53/2000 dura due anni. Quindi, per i genitori di figli con disabilità grave o (in mancanza di questi) per fratelli o sorelle conviventi, si presenta la scelta fra il congedo di due anni o l’APe social. • Il congedo, in base a quanto previsto dalla legge 51/2001 (articolo 42, comma 5), è retribuito con un’indennità corrispondente all’ultima retribuzione (e c’è la copertura di contribuzione figurativa) fino a un tetto massimo lordo di 70 milioni annui. L’indennità è corrisposta dal datore di lavoro con le stesse modalità della maternità. • L’APe social, invece, è pari all’importo della rata mensile della pensione maturata al momento della richiesta, fino a un tetto di 1.500 euro. Se la pensione è superiore, per la parte eccedente bisognerà poi restituire la somma con rate ventennali applicate sull’assegno previdenziale vero e proprio.
MICHELE TESTA
micheletesta1948@libero.it