PESCARA. Nell’anno che segna il trentennale della scomparsa, a soli 32 anni, del disegnatore di fumetti Andrea Pazienza, avvenuta a Montepulciano il 16 giugno del 1988, la Fondazione Pescarabruzzo, in collaborazione con Comicon e Arf! Festival, presenta la mostra “Andrea Pazienza, trent’anni senza!”.
La mostra si aprirà il 19 ottobre alle 11.30 e si potrà visitare fino al 16 dicembre nella Maison des Arts della Fondazione Pescabruzzo in corso Umberto 83 a Pescara. Questi sono i giorni e gli orari di apertura: 16.30 – 20 (dal martedì al venerdì); 10 – 13 e 16.30 – 20.30 (sabato e domenica); lunedì la mostra resterà chiusa. L’ingresso è gratuito.
“Andrea Pazienza, trent’anni senza!” è un’ampia esposizione di opere originali, che, spiegano le note di presentazione della mostra, «celebra il più eclettico e geniale narratore e fumettista italiano, raccogliendo in un unico contesto le eredità artistiche della sua produzione ventennale, grazie al prezioso apporto dei familiari».
«Disegnatore incredibile», proseguono le note, «inventore di storie fantastiche e crude, unico autore in grado di trasformare in fumetto le avventure di un presidente della Repubblica, Pazienza è stato voce e matita del Movimento del ’77 e della disperazione dei favolosi anni ’80. Se ne andò lasciando orfana un’intera generazione di lettori che attraverso i volti di Pentothal, Zanardi, Pompeo e tanti altri vedevano in qualche modo riflesse allo specchio le proprie vite».
Nel maggio scorso, nella prima tappa del suo tour italiano, al Mattatoio di Testaccio a Roma, la rassegna a carattere antologico ha ottenuto un notevole successo di pubblico, registrando oltre 10mila presenze.
Da venerdì prossimo la mostra farà tappa a Pescara, dove Andrea Pazienza (nato a San Benedetto del Tronto ma cresciuto a San Severo in Puglia) maturò un percorso decisivo per la sua formazione artistica.
Nella ricca selezione individuata dai curatori è presente una nutrita gamma di tavole tratte dai più noti fumetti. Si va da “Le straordinarie avventure di Penthotal” dei primissimi anni ’80, con la dimensione onirica e allucinatoria del flusso di coscienza, al personaggio più celebre di Zanardi, il liceale feroce e amorale.
Sono presenti le caricature disneyane di Perché Pippo sembra uno sballato e La leggenda di Italianino Liberatore, lo spassoso Pertini, le tavole a colori di Campofame, o ancora Francesco Stella, le Sturiellet, Una estate, la poesia dell’incompiuta Storia di Astarte o di Il perché delle anatre, fino a al graphic novel, Gli ultimi giorni di Pompeo, la vera consacrazione di Pazienza nell’empireo della letteratura disegnata.
«A integrazione della narrazione a fumetti», si legge ancora nelle note introduttive alla mostra, «anche brevi escursioni nel “Paz” vignettista e illustratore, con alcune delle opere più iconiche e rare (prove di layout, scritti, sketch e bozzetti) ritrovate tra le cartelle del suo immenso archivio artistico. Nella biografia di “Paz”, Pescara rappresenta il momento più intenso di studio dedicato all’arte, grazie alla frequentazione del liceo Mesticoni-Bellisario fin dai 13 anni di età. Sono anni in cui Pazienza conosce autori importanti come Tanino Liberatore, professori che hanno influenzato la sua formazione come Sandro Visca e Albano Paolinelli o Giuseppe D’Emilio, il direttore di “Convergenze”, risultato non poco determinante per il suo definitivo orientamento al fumetto. Pescara è stata già sede nel 1998 di un’importante mostra antologica dedicata a Pazienza».
«Pazienza, infatti», ha detto Francesco D’Erminio, in arte Ratigher, il fumettista e illustratore originario di Popoli, presentando la mostra pescarese, «non è un maestro al quale fare riferimento, è un po’ di più, un manuale di utilizzo e comprensione del medium fumetto spalancato davanti agli occhi di chi abbia intenzione di farli o di leggerli».
fonte ilcentro