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LE FANTASIOSE AZIONI COLLETTIVE DEL CIRCOLO PD DI SAN SEVERO … LA CLASS NON E’ ACQUA!!!

Negli ultimi giorni il circolo locale del PD di San Severo è intervenuto più volte sui social e sulla stampa per polemizzare con l’Amministrazione comunale riguardo alla Delibera di Consiglio Comunale del 25 gennaio u.s. che ha previsto la “rottamazione” delle ingiunzioni fiscali, paventando persino di attivare una class action sul tema.
Giova ricordare che la delibera è stata assunta praticamente all’unanimità, con il voto favorevole di tutta l’assise e l’astensione di un solo consigliere che era contrario all’applicazione dello strumento che consente ai cittadini di poter avere dei risparmi sulle sanzioni.
In questo momento di difficoltà economica che pesa sulla nostra comunità nazionale e cittadina non si può scherzare con la demagogia ed il populismo, dovendo dimostrare rigore e serietà, specie quando si rappresenta sul territorio il partito di maggioranza relativa in Italia (al momento).
Per difendere un emendamento del consigliere Marino, dichiarato irricevibile dal dirigente e nemmeno sottoposto all’esame del Consiglio Comunale, infatti, il Circolo del PD continua a mistificare la realtà, ponendo sulle spalle dell’Amministrazione comunale una responsabilità che non le compete, invece di plaudire ad una azione condivisa praticamente da tutti i rappresentanti della massima assise presenti alla discussione sull’accapo.
Bisogna registrare che il consigliere Marino ed il Circolo del PD cittadino hanno cancellato dal loro codice etico i princìpi di lealtà, correttezza e responsabilità, forse illudendosi che, atteggiandosi a difensori del popolo attraverso proclami allarmistici privi di fondamento, possano più facilmente conseguire i loro obiettivi politici di corto respiro, inconsapevoli del fatto che propinando una comunicazione gravemente distorta ed irresponsabile, essi arrecano seri danni all’intera collettività locale.
Se si è disposti, come dimostra il Circolo del PD di San Severo, a fomentare la rissa e a danneggiare il buon rapporto tra cittadini e Comune, pur di disconoscere gli oggettivi meriti degli sforzi profusi dall’Amministrazione e da tutta l’assise consiliare, evidentemente è venuto meno anche il buon senso in grado di arginare la miope demagogia.
Con l’approvazione della delibera sulla rottamazione delle ingiunzioni, si ribadisce, l’Amministrazione ha adottato la soluzione in assoluto più favorevole possibile per i cittadini, optando in maniera ampia per applicare alla nostra comunità tutte le possibilità consentite dal decreto-legge n. 193/2016, convertito in legge n. 225/2016.
Questi i fatti!
Il resto sono sterili polemiche che si basano, giova ricordarlo, su un emendamento presentato dal consigliere Marino in maniera totalmente atecnica, formulato in maniera valutata non ricevibile anche perché privo di ogni prescritto parere tecnico e contabile e, soprattutto, senza il parere obbligatorio del Collegio dei Revisori dell’Ente, tutti elementi indispensabili affinchè il Consiglio Comunale potesse, in quella circostanza, prenderlo in esame ed esprimersi in merito con sufficiente cognizione di causa.
Se il consigliere Marino ritiene davvero che vi sia la possibilità di ampliare la portata delle agevolazioni previste dal citato decreto-legge 193/2016, presenti, se ne è capace, un’ulteriore proposta di delibera di Consiglio, anziché limitarsi (come ha fatto in occasione dell’ultimo Consiglio comunale) a chiedere la convocazione dell’assemblea cittadina, ma senza depositare alcuna proposta di delibera.
L’amministrazione comunale e tutto il Consiglio comunale sarà sicuramente ben lieto di pronunciarsi su tale iniziativa.
Se il Circolo del PD di San Severo ed il consigliere Marino sono davvero sicuri che la delibera appena approvata, non sfruttando tutte le opportunità previste dalla legge, arrechi un ingiusto pregiudizio all’80% dei cittadini sanseveresi (percentuale certamente verificata con il medesimo metodo scientifico!), proceda pure (ma non a chiacchiere) con la class action che minaccia.
Si preparino, fin da ora, anche all’idea di esporre i legittimati all’azione i rischi concreti di una condanna per lite temeraria e per danno all’immagine dell’Amministrazione della città, visto che non sono nemmeno titolati ad agire direttamente per l’azione che con tanto impegno stanno sbandierando.
D’altro canto, certamente, sapranno spiegare perché questa azione è disciplinata dal codice del consumo e non dal codice di procedura civile, perché per loro la class … non è acqua!
San Severo 01/02/2017

LA COALIZIONE BENE COMUNE

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