LE SCUOLE, GLI ESULI E LA NAVE DI ENDRIGO
di MICHELE MONACO
Diverse scolaresche di San Severo hanno inteso commemorare nel mese di febbraio gli avvenimenti storici legati al <<GIORNO DEL RICORDO>> istituito dal Parlamento italiano con la legge 30 marzo 2004, dove si dichiara quanto segue: “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli Italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dàlmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”. Per celebrare il “Giorno del ricordo” la legge prevede – inoltre – l’organizzazione, da parte delle scuole, di iniziative volte a diffondere la conoscenza dei tragici eventi che costrinsero centinaia di migliaia di Italiani, abitanti dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, a lasciare le loro case, spezzando secoli di permanenza continuativa in quei territori. Numerose classi delle scuole primarie e delle medie hanno aderito al progetto del TEATRO-CANTINA FOYER’97. Un progetto di Teatro di impegno Civile articolato su pensieri, parole, musiche, foto d’epoca, brani teatrali, per una storia di esuli in patria. Non è stato facile spiegare a dei ragazzi la tragedia e gli orrori delle fòibe, il dramma degli esuli, il calvario patito dagli italiani e le brutalità delle più spietate fazioni titine nei loro confronti: pagine tristissime del nostro passato che sono ancora dolorose ferite che non possono rimarginarsi completamente. Tuttavia ai ragazzi si è cercato di far comprendere le dimensioni dell’esilio imposto ai nostri connazionali quando dovettero lasciare le loro case attraverso la vicenda personale di SERGIO ENDRIGO, uno dei più famosi cantautori italiani, nato a Pola nel 1933. La città di Pola ha una storia lunga 3000 anni e in questo tragitto molti personaggi famosi hanno visitato Pola, a partire da DANTE ALIGHIERI, MICHELANGELO BUONARROTI e JAMES JOYCE. A 14 anni, SERGIO ENDRIGO e la madre lasciarono per sempre Pola per trasferirsi in un campo profughi di Brindisi. Per comporre la sua famosa canzone “L’arca di Noè”, ENDRIGO si è ispirato alla nave chiamata “Toscana” che li portò in Puglia, mentre la nostalgia della propria città è al meglio rappresentata nella sua canzone-poesia intitolata “1947”, dedicata all’ anno della sua forzata partenza dalla natìa Pola. Nel parco della città di Pola, nei pressi del monumentale Anfiteatro Romano, è collocata un scultura raffigurante “L’arca di Noè”. Molti ragazzi conoscono ENDRIGO per essere l’autore che ha messo in musica numerose filastrocche di GIANNI RODARI. Eppure sono stati attratti dal ritornello della canzone “L’arca di Noè” e spesso hanno cantato in coro le seguenti parole: “PARTIRA’, LA NAVE PARTIRA’, DOVE ARRIVERA? QUESTO NON SI SA!”. Cantando con voce sommessa questo ritornello sono rientrati a scuola dopo aver lasciato i locali del TEATRO FOYER ’97 in via Colombo. Le loro voci cristalline sembravano riecheggiare, dopo oltre 70 anni, i pensieri degli esuli Italiani dell’Istria, Dalmazia e Venezia Giulia.