Lettera al Sindaco Miglio: “Manifesta Ingiustizia…a Santa Giusta”

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
“Egr. Sig. Sindaco,
Avv. Francesco Miglio.
Non me ne vorrà, spero, se non mi rivolgo a Lei, dandole del Tu, come certamente avrei fatto, in altri frangenti, conoscendoLa, poco, ma da diverso tempo, e avendo qualche anno in più dei Suoi.
Poiché, tuttavia, le mie riflessioni attengono alla sua investitura formale di Sindaco della Città di San Severo, oltre che di conoscitore del diritto, ritengo più consono l’uso della terza persona.
A dire il vero, ho riflettuto anche sull’opportunità di ricorrere all’utilizzo del “Voi”, che mi era parso coerente alla, non troppo celata, deriva autoritaristica della Sua condotta, che evoca un passato regime che, a torto, evidentemente, credevo, relegato ai libri di storia.
Ma rischiavo, e ciò non era nei miei intenti, di ingenerare il dubbio di una maggiore ossequiosità e metus reverenziale nei confronti dell Sua carica.
Vengo al dunque: lo scorso 14 settembre, del tutto inaspettatamente, con decreto n.68, nell’esercizio dei Suoi poteri di Sindaco, Lei ha rimosso il Dott. Mario Vaccarella,mio padre, dall’incarico di Commissario dell’Ente Morale Michele di Sangro, non senza prima avergli chiesto, più volte e inutilmente,, di darne le dimissioni.
Ho riflettuto a lungo prima di scriverLe, rendendo pubbliche le mie rimostranze, ma da Signore qual è, dubito che mio padre lo avrebbe fatto, sebbene la Sua decisione lo abbia trovato del tutto impreparato, vanificando, in modo spiccio, anni d’impegno profuso per risollevare le disastrate sorti dell’ente e dell’azienda che vi accede.
Personalmente non ho ragioni per non esprimerLe il mio disappunto per quanto sia certa che vorrà attribuirlo, e archiviarlo, quale moto d’animo di una figlia che ha a cuore il proprio padre.
E’ vero, ho molto a cuore mio padre, ma questo, come potrà constatare, non m’impedisce di manifestarLe, anche in modo oggettivo, il mio pensiero.
Sorvolando, solo per il momento, sugli aspetti di illegittimità che, palesemente connotano il suo provvedimento, non posso che rammaricarmi, sul piano umano, per il trattamento che ha riservato non a mio padre, o non solo a lui, ma ad un Professionista, un Agronomo, di lunga e riconosciuta esperienza, profondo conoscitore del settore, delle problematiche ma, soprattutto, delle prospettive di crescita e di rilancio dell’economia agricola. Profondo conoscitore dell’Ente e della Sua storia di cui è stato partecipe non solo negli ultimi anni.
Il Dott. Mario Vaccarella, di cui volontariamente trascrivo nome e titolo, , astraendomi dal ruolo di figlia, ha messo a disposizione dell’Ente e, prima ancora del Comune e della cittadinanza di San Severo, le proprie capacità, e i propri mezzi, anche economici, per risollevare le sorti dell’Ente che, all’epoca del suo insediamento,soltanto sei anni fa, versava in condizioni di totale abbandono.
A Lei che, dovrebbe saperlo, e a chiunque legga, ricordo. che i risultati della gestione del dott. Vaccarella sono sotto gli occhi di tutti.
Non appena insediato, ha avviato una proficua e determinata azione per riacquisire, nella disponibilità dell’Ente morale, numerose quote di terreno detenute abusivamente da ignoti possessori, individuati all’esito di accurata ricognizione.
In tal modo ha dato nuovamente impulso all’attività agricola dell’istituto ed al suo sviluppo.
Al contempo ne ha promosso, e realizzato, un’opera concreta di risanamento e salvaguardia del patrimonio a partire dalla ristrutturazione di alcuni fabbricati fatiscenti esistenti nell’ azienda.
In tal modo, nel capannone della di mq. 580 sono stati ubicati gli uffici dell’ Ente, n. 1 aula didattica polivalente, una sala di ristorazione e degustazione dei prodotti tipici, una cucina, n. 3 bagni per uomini, donne e disabili.
Altro, fabbricato, in origine quasi completamente distrutto, è stato adibito alla creazione di prodotti da forno ed alla somministrazione di cibi e bevande utilizzando alimenti prodotti in azienda;
Senza dimenticare la realizzazione di
– N. 1 stalletta capace di ospitare n. 6 capi di bestiame adulti;
– N. 1 ricovero per ovini e caprini;
– N. 3 pollai;
– Circa Ha 1 attrezzati con piante ornamentali e arredi vari;
– Ha 3 di vigneto allevati a spalliera per la produzione di uva da vino;
– Ha 1 di oliveto;
– N. 133 orti sociali assegnati ai giovani, alle persone anziane ed alle famiglie.
Se Lei non vi avesse dato una bruisca cesura, sono certa che avrebbe continuato, come già si accingeva a fare, a sviluppare progetti di ampio respiro.
Non mi sembra superfluo ricordarLe che solo grazie a mio padre, ed alla stima nei suoi confronti, l’Ente e la stessa città di San Severo hanno avuto lustro e risonanza nazionale tramite i vari servizi realizzati dalla RAI – Tg2.
Tutto questo è stato azzerato con un colpo di mano da Lei inferto senza preavviso, né alcuna umana accortezza verso un uomo che, lo dico senza tema di smentita,. rappresenta un fiore all’occhiello per la città che Lei amministra.
Soprattutto, un uomo che ama la Sua terra e vi si è dedicato, senza riserve, per tutta la vita.
Al suo posto ha nominato persona ignota a me, come, credo, alla maggioranza dei cittadini, di cui altrettanto ignote sono attitudinii, professionalità e competenze, avuto riguardo al ruolo che Le ha attribuito.
Voglio sperare, nell’interesse della collettività, che la Sua scelta non tragga esclusiva origine da consuete, e fin troppo note, pastette politiche.
Auspico, sul punto, che Vorrà dar conto della Sua decisione non a me, ma ai cittadini che Lei si fregia di rappresentare.
A tale proposito ritengo sia doveroso, da parte Sua, chiarire le ragioni che rendono illegittimo e non solo inopportuno il decreto di revoca dell’incarico rivestito dal Dott, Vaccarella, e, in automatico, nonchè per vizi propri, il decreto di nomina del nuovo commissario.
In primo luogo, rilevo l’inosservanza, da parte Sua, dell’obbligo, sancito dagli artt. 7 e ss della legge n. 241/1990, di preavviso di avvio del procedimento di revoca.
Poiché l’incarico del Dott. Vaccarella non è cessato con l’insediamento della nuova Amministrazione, da Lei presieduta, l’adozione del provvedimento di revoca, in quanto atto non vincolato, richiedeva, a mio sommesso parere, il preavviso di avvio del procedimento che, nella fattispecie, è mancato.
Inoltre, il provvedimento è assolutamente privo di motivazione: non sta a me rammentarLe che la motivazione è l’essenza di qualunque atto amministrativo, posto che dal controllo estrinseco, l’unico consentito nei confronti di atti discrezionali, devono emerger la ragionevolezza e la completezza, quanto meno formali, del provvedimento.
La motivazione dei due decreti è tautologica, limitandosi a richiamare, la delibera del consiglio comunale n. 15 del 23 luglio 2014 che detta, in via generale, gli indirizzi cui il Sindaco deve improntare l’esercizio del potere di designazione e di nomina, unitamente a quello, speculare e contrario, di revoca. Le ragioni concrete della revoca, e quella della nuova nomina, sempre che esistano, non emergono dal contenuto degli atti
Non voglio abusare della Sua attenzione con altri rilievi d’illegittimità che La invito, di contro, a verificare, avvalendosi delle Sue cognizioni giuridiche.
Dubito, però. che possa ragionevolmente sconfessare l’addebito di carenza assoluta di motivazione, oltre che di illogicità manifesta, da cui i suoi atti sono afflitti.
Le decisioni in commento sono sorrette in via esclusiva dalla Sua volontà che, a quanto pare, Lei ritiene insindacabile e incensurabile.
Lei non ha agito in veste autoritativa e, quindi nel rispetto delle regole e dei principi a presidio del corretto agire amministrativo.
Penso invece che Lei abbia invece agito in veste autoritaria, ritenendo di non dover rendere conto ad altri, che non fossero la sua Giunta e, forse, il Consiglio comunale, delle Sue scelte: quale che ne sia la ricaduta sull’interesse pubblico e con buona pace dei principi di trasparenza e legalità cui ha dichiarato più volte di voler sottoporre l’operato del Suo Governo.
Sa cosa Le dico: ho sbagliato, dovevo darLe del Voi…”
Roma, 24 settembre 2015
Distinti saluti
Lucrezia Vaccarella
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