L’IMPEGNO DEGLI INSEGNANTI NELLE SCUOLE DI SAN SEVERO

Dai dati SVIMEZ si apprende che il numero dei Pugliesi in dispersione scolastica ha raggiunto il 31%. Un tasso elevato rispetto alla media nazionale. Una emergenza educativa che va affrontata con decisione anche a SAN SEVERO dove si presume che la media della dispersione sia in linea con quella regionale. A tale proposito riteniamo importante che vengano resi noti i dati dal Comune riguardanti il nostro territorio andando a rilevare nella scuola primaria e nella scuola media quanti alunni hanno abbandonato la scuola nell’ ultimo anno scolastico 2023-24. Intanto ci chiediamo se in questo nuovo anno scolastico saranno loro, gli insegnanti, a costruire un circolo virtuoso tra gli adolescenti sanseveresi e la propria città? Saranno loro a ridurre il grave fenomeno della dispersione e dell’abbandono scolastico nel nostro territorio? Saranno loro ad impedire che cresca il numero di tanti minori allo sbando che imperversano per la città senza che abbiano terminato la scuola dell’obbligo? I fatti ci dicono di SÌ. Vi sono numerosi insegnanti impegnati a sviluppare il metodo del superamento della “quarta parete” (PIRANDELLO intendeva come quarta parete quel confine ideale interposto tra palcoscenico e platea con il pubblico, quel limite che separa la rappresentazione scenica dalla realtà), insegnanti -quindi – che guidano i propri alunni nel centro storico di San Severo per farne sempre più una mappa didattica ed educativa per una ricerca identitaria della propria città. Le uscite didattiche, le visite guidate, hanno come obiettivo itinerari di natura culturale, di arte religiosa e storica come i palazzi settecenteschi, il barocco, il romanico pugliese, i monumenti del ‘900, i personaggi della toponomastica, le targhe marmoree, le chiese, le edicole votive, le botteghe artigianali, librerie, laboratori enogastronomici, frantoi, cantine ecc. Senza dimenticare le numerose visite istituzionali alla sede del Municipio, al M.A.T., alla Biblioteca Comunale e alla Galleria Comunale “Schingo”. Le scuole del nostro territorio hanno bisogno della riscoperta della storia locale, della storia patria, per trasmettere ai giovani la conoscenza e il rispetto dei beni culturali, dei saperi e dei sapori. Si spera di combattere, così, il gravissimo fenomeno di ESTRANEITÀ di tanti adolescenti suscitando in essi il senso di APPARTENENZA ad una comunità. Diffondere nei ragazzi la convinzione che la città va curata conservando anche la memoria dei luoghi. LA CURA E LA MEMORIA DEI LUOGHI PER PREVENIRE IL VANDALISMO E IL BULLISMO URBANO (anticamera della cronaca nera!). Gli insegnanti ci stanno provando. Oggi il mestiere dell’insegnante è diventato un LAVORO DI FRONTIERA: devono supplire a famiglie che hanno abdicato al proprio ruolo, devono rompere la tendenza all’isolamento inebetito di molti ragazzi sedotti dal mondo degli oggetti tecnologici, dai cellulari, dalla televisione, dal web, dai rapporti virtuali nei social. Tanti insegnanti continuano a pensare che la scuola non è un luogo burocratico ma deve essere fatta di ore di lezione frontali che sono avventure, esperienze emotive profonde. Tutto questo sta arricchendo il sistema scolastico sanseverese.
