L’IMPORTANZA DELL’IDONEITÀ SPORTIVA

di VANNI PELUSO CASSESE
Essere atleti, di livello professionistico o dilettantistico, non vuol dire necessariamente essere in perfetta salute. Altrettanto, svolgere una qualche attività di fitness, wellness o qualsiasi altro tipo di esercizio…per tenersi in forma, non è di per sé un’assicurazione di buona condizione dal punto di vista sanitario. Ora, aldilà di problematiche che possono derivare da eventuali non corrette pianificazioni del lavoro proposto, qualsiasi sforzo prodotto dal nostro organismo, in presenza di una patologia occulta, potrebbe diventare deleterio per la salute. Esempi più tragici, se pur rari, sono i decessi che avvengono durante la pratica di attività di tipo amatoriale e che statisticamente si presentano con più frequenza in soggetti tra i 35 e 40 anni. Ogni sportivo dovrebbe verificare il proprio stato di salute, la propria efficienza fisica a prescindere dal livello d’impegno atletico. In soccorso di tale necessità svolge la propria opera di prevenzione la MEDICINA DELLO SPORT. E la professionalità del medico specialista nel condurre l’indagine clinica, diventa garanzia a difesa di una regolare tutela dell’individuo, in tutte le fasce d’età. In età giovanile per consentire di evidenziare le patologie congenite e quelle tipiche dell’età dello sviluppo, quali possono essere le cardiopatie congenite, il sovrappeso, i dismorfismi ed altre disfunzioni subcliniche che possono rappresentare fattore di rischio durante l’attività sportiva. Dopo i 40 anni, per valutare l’efficienza fisica e riconoscere precocemente quelle patologie silenti o, nonostante i sintomi, trascurate, in soggetti solo apparentemente sani. Pertanto, è vero che una regolare attività fisica è in grado di prevenire talune patologie croniche. Quali ad esempio l’obesità, alcune forme di diabete, di malattie cardiovascolari, e, persino di tumori. Ma anche forme disabilitanti come l’osteoporosi ed avere efficacia nel ridurre la sindrome depressiva e nel rallentare il declino cognitivo. Tuttavia, il controllo periodico d’idoneità, così come previsto dal Servizio Sanitario Nazionale, va osservato anche in presenza di attività amatoriale del tipo…autogestito. Talché possano essere evitate le dannose ripercussioni che latenti patologie potrebbero innescare e, comunque, suggerire un adeguato controllo dell’attività fisica, in modo da modularla in funzione di eventuali affezioni esistenti.