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L’imprenditore Dario Montagano pronto a salvare la cantina “Svevo” di Lucera e la sua prestigiosa produzione

L’imprenditore sanseverese Dario Montagano è pronto a salvare la prestigiosa Cantina sociale  “Cooperativa Svevo Lucera”, icona della Capitanata dal 1947 e capostipite di noti vini autoctoni del Tavoliere, come il “Cacc’è Mmitte, il  “Cioccarello”,  il “Frisello” , il “Barbarossa” e  il “Saraceno”.

Dario Montagano, fondatore

 

dell’azienda di compostaggio Bioecoagrim srl di Lucera,  nonché proprietario della cantina/frantoio Enoagrimm di San Severo ha inviato lo scorso 31 maggio al Collegio dei Liquidatori della “Cooperativa” una proposta irrevocabile all’acquisto dell’azienda “Svevo”. L’importo ha tenuto conto del valore del marchio aziendale, e non del valore degli immobili di gran lunga inferiore. L’unica condizione imposta dall’imprenditore Montagano nella proposta d’acquisto è di poter concretizzare il passaggio di proprietà entro il 30 agosto c.a.  per poter programmare,  in tempo per l’imminente vendemmia, la riassunzione del personale, l’adeguamento delle attrezzature quasi tutte obsolete  e  non perdere i contatti con gli storici clienti della cantina. “L’obiettivo, oggi come ieri – spiega Dario Montagano -, è sempre lo stesso: perseguire con continuità una filosofia produttiva fortemente vincolata alla qualità dei vini prodotti  che la cooperativa Svevo ha sempre adottato e che, purtroppo, la grave crisi economica ha oscurato.  La Enoagrimm, che da anni  punta  ai mercati d’oltreoceano con successo, intende perseguire questa strada per preservare la storia che i vini Doc di Lucera rappresentano. Senza più il “Cacc’ e Mmitte” e altre varietà autoctone del territorio di Lucera, presenti ancora sulla “Guida Vini Buoni d’Italia 2013” della Touring Club, perirebbe l’identità dell’intera Capitanata, e si chiuderebbe per sempre un capitolo di storia e di tradizione della nostra terra”.

La rinascita della cantina permetterebbe anche di non perdere sul territorio un Pil di 6 milioni di euro all’anno a causa dei mancati introiti provenienti dalla vendita dei vini e dell’indotto, oltre all’impiego della manovalanza per la coltivazione dei vigneti, così da permettere anche ai 13 lavoratori  della cantina Svevo, già da tempo in cassa integrazione, di riprendere serenamente il loro  lavoro.

“Sono certo – conclude Montagano – che la proposta di acquisto della cantina incontrerà il favore dell’amministrazione comunale e di quanti si sono impegnati per chiedere al mondo imprenditoriale di non lasciar morire questa realtà trainante per l’economia locale e fonte di occupazione”.

Lucera, 7 Giugno 2013

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