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L’Istituto scolastico “Petrarca-Padre Pio” nella terra di Don Chisciotte per la prima mobilità Erasmus HEY

Il primo capitolo delle mobilità del progetto Erasmus HEY è stato scritto dagli alunni Marzia Lombardi, Claudia Montagano, Angelo Parente, Salvatore Salamone e Gabriele Santoro. Accompagnati dalle professoresse Mariachiara Giarnetti e Maria Soccorsa Colangelo, gli alunni dell’Istituto “Petrarca – Padre Pio” hanno trascorso la settimana dal 13 al 19 gennaio 2019 ad Alcazar de San Juan, nella regione spagnola della Castiglia-Mancia insieme a partner provenienti dalla Spagna, Danimarca, Ungheria e Turchia. Accolti dalla generose famiglie locali, hanno confrontato le proprie esperienze con gli altri apprezzandone le differenze.
La mission del progetto è rendere gli adolescenti più consapevoli di un corretto stile di vita basato su un’alimentazione sana e sul movimento. Infatti l’acronimo HEY del progetto Erasmus significa Healthy European Youth.
Sono stati sette giorni all’insegna dello sport e dell’alimentazione sana. E così dopo attività ice-breaking per rompere il ghiaccio tra i ragazzi e dopo la visita all’istituto ospite, il CEIP Santa Clara, la settimana inizia con la presentazione della prima colazione intesa da ogni paese partner per poi passare ad un laboratorio di cucina. I nostri alunni insieme ai loro coetanei del progetto si sono improvvisati tutti M@sterchef preparando una buona e sana colazione a base di spiedini di frutta, spremuta di arancia e pane e pomodoro.
Lo sport l’ha fatta da padrone perché ogni giorno il programma ha proposto numerose attività sportive, dalla partita di calcio nel cortile della scuola, all’arrampicata su roccia per finire con un pomeriggio in piscina e giochi sportivi a squadre che hanno visto la partecipazione entusiasta di tutti gli alunni ma anche dei professori. La caccia al tesoro per conoscere la città di Alcazar, il percorso trekking nel Parco Nazionale Ruidera e la visita alle grotte di Montesinos sono state le chicche della settimana organizzata dal coordinatore della scuola ospite, Francisco Rekena, a cui va il nostro più sentito ringraziamento.
Non è mancato il momento culturale con la visita di Madrid e della città di Toledo, Patrimonio dell’Umanità, dove convivono ancora oggi serenamente tre religioni, cristiana, giudaica e musulmana. Ed è questo il messaggio che anche il progetto Erasmus vuole lanciare: siamo tutti uguali e le nostre differenze ci rendono unici. Concludo con il messaggio del sindaco di Campo de Criptana, patria dei mulini a vento dove Cervantes scrisse e ambientò il suo celebre Don Chisciotte. Nell’età dell’oro non esistevano due parole: tuo e mio. Per questo tutto era pace. Oggi non è così. Bisogna raddrizzare i torti. Resistere agli orrori e alle ingiustizie. Il cavaliere errante che si batte contro le convenzioni e le maggioranze senza temere la sconfitta è ancora oggi attuale. E così l’ingegnoso gentiluomo Don Chisciotte della Mancia, accompagnato dal suo fido scudiero, Sancio Panza, s’avventura senza indugio per raddrizzare i torti. Misurarsi con il Don Chisciotte significa fare i conti con la storia ingiusta (arida come la Mancia!), con la forza dei propri ideali, e con le beffe ciniche di chi osserva con distacco e giudica come follia ogni impegno per la pace e la giustizia.
La nostra follia Erasmus ci può rendere saggi!

Mariachiara Giarnetti

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