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L’OSPEDALE DI SAN SEVERO E’ SALVO !?

Il Consiglio Comunale di ieri ha visto tra i vari ospiti la presenza del Direttore Generale dell’ASL, Vito Piazzolla. Lo stesso, ha rassicurato i cittadini Sanseveresi sul fatto che la struttura ospedaliera locale non sarà ridimensionata né tanto meno chiusa.

Se oggi San Severo è stata “risparmiata” dagli interventi di chiusura e riduzione (si parla di circa 500 posti letto in meno in Capitanata), è perché 20 anni fa la politica regionale decise di investire su San Severo e sulla sua struttura Ospedaliera.
Arrivarono 56 MILIARDI di lire per la costruzione del “nuovo ospedale” e San Severo divenne il riferimento di tutta la parte settentrionale della provincia.
Vennero aperti nuovi reparti, alcuni di acclarato prestigio ed eccellenza.

Oggi la politica taglia, taglia dappertutto ed in maniera orizzontale, senza capire le esigenze dei territori ma San Severo, grazie a quella scelta strategica, sembra essere salva.

20 anni fa si veniva criticati per aver chiuso (ridimensionato/rifunzionalizzato) ospedali in comuni di 10-15 mila abitanti con bacini d’utenza inesistenti, distanti meno di 10 km da importanti strutture ospedaliere e con bassissimi coefficienti di utilizzo dei posti letto, in pratica si trattava davvero di una razionalizzazione delle risorse.

Oggi invece assistiamo a continui tagli, all’introduzione di vincoli sempre più stringenti, assunzioni bloccate o concesse col contagocce, il tutto per assecondare una politica europea che vuole uniformare l’Italia ad altri Paesi, con cui ha poco o nulla in comune, cercando in ogni modo di limitare la spesa nel “welfare”, nel sociale.

Oggi ci sono Comuni che hanno 40-50 mila abitanti e bacini di utenza più che doppi, che sono rappresentativi di territori di decine di Comuni e che rischiano di avere forti ridimensionamenti in termini di servizi.

In pratica si è passati da un eccesso (quello della prima repubblica e dei campanili) ad un altro (austerity senza se e senza ma).

La politica dovrebbe capire che così facendo, in una logica strettamente finanziaria e di assestamento dei conti, scarica sui cittadini e sugli operatori costi decisamente maggiori degli ipotizzati ed irrisori risparmi.

Ai direttori generali il difficile compito di minimizzare i danni e razionalizzare le spese, cercando di eliminare gli sprechi e rendendo l’amara medicina un po’ meno amara.

A proposito di sprechi ed inefficienze, il Consigliere Comunale Stefanetti ha sottolineato che sembra assurdo e paradossale che a distanza di oltre 16 anni da quando avvenne la posa della prima pietra, l’ospedale ancora non sia stato completato. A tal proposito ha sollecitato il Direttore Generale Piazzolla a prestare particolare attenzione per la questione “parcheggio” che oggi crea non pochi disagi a lavoratori e fruitori del servizio sanitario, ingenerando traffico e l’inquinamento cittadino.

C’è una politica che realizza gli ospedali e ne valorizza le specificità ed un’altra politica che si preoccupa di riempire i reparti senza guardare al merito, vanificando il ruolo della prima e provocando un abbassamento del livello qualitativo e quel turismo sanitario che impoverisce il nostro territorio.

“Fiero ed orgoglioso di essere figlio della prima politica”.

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