MALTRATTAMENTO E VIOLENZA DOMESTICA: PROGETTO VÌOLA
Sbarcherà a Copenaghen in occasione del congresso europeo WONCA
Sono stati divulgati durante i lavori del corso formativo “Maltrattamento e violenza domestica: progetto vìola”, appena conclusosi a Cerignola, i risultati del questionario somministrato nella precedente edizione in forma anonima per verificare l’incidenza del fenomeno sul territorio.
Distribuito all’interno di quarantacinque ambulatori di medicina generale, pediatria di libera scelta, guardia medica e 118 nel corso delle ultime due settimane di aprile del 2015, il questionario si rivolge a donne di età compresa tra 18 e 65 anni.
Delle donne intervistate, 2.083 in tutto, il 93% è di nazionalità italiana, il 56% ha un impiego, il 60% è in possesso di un diploma di scuola superiore.
Il 18% ha dichiarato di aver subìto abusi, prevalentemente psicologici, anche se si evidenzia, in molti casi, il perpetrarsi di violenze multiple.
Forte la connessione tra violenza e psicofarmaci: il 76.4% delle donne che assumono psicofarmaci dichiara di farlo in seguito ad un episodio di violenza e circa una donna su 2 ritiene pessimo il suo stato di salute proprio in virtù della violenza e del conseguente utilizzo di psicofarmaci. Questi ultimi si dimostrano quindi un utile elemento di screening e un importante fattore di rischio.
Ulteriore aspetto rilevante evidenziato dal questionario attiene alla relazione medico paziente, risultante centrale: il 55% delle donne ha dichiarato di aver parlato delle violenze subìte al medico di medicina generale, sottolineando come la propria condizione psicologica ne avesse trovato successivo giovamento.
Una conferma, questa, della necessità, per i medici del territorio che per primi, nei loro ambulatori e nel sistema dell’emergenza-urgenza, si trovano a fronteggiare la problematica della violenza domestica, di essere adeguatamente formati. E il Progetto vìola, nel corso di questi anni, si è preoccupato proprio di fornire agli operatori sanitari le competenze per riconoscere eventuali casi di maltrattamenti e gli strumenti concreti per individuare i segnali della violenza come il software con specifici indicatori che consentono di valutare segni e sintomi rivelatori.
Molti i successi registrati in campo nazionale e internazionale dal progetto vìola: il prossimo giugno, dopo il riconoscimento ottenuto al IV congresso nazionale SIICP (Società Italiana Interdisciplinare delle Cure Primarie) dove ha conquistato il premio per la migliore tesi (realizzata dalla dottoressa Laura Spinelli, componente del gruppo di lavoro), sarà infatti presentato nel corso del prestigioso congresso europeo WONCA di Copenaghen.
Foggia
21/04/2016