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MARINA DI LESINA: RIFLESSIONI SU UN LUOGO DI VILLEGGIATURA

Estate. E’ tempo di vacanze e, come le sagre agostane, si infila puntuale la questione MONNEZZA A LESINA MARINA. Il lezzo emanato dai rifiuti ammorba l’aria attorno alle residenze dei vacanzieri. La località è molto frequentata in questo periodo. Qui si riversano frotte di villeggianti dei paesi vicini. La polemica infuria soprattutto sul Web, con un dettaglio in più: il giusto non sta solo da una parte. “La RACCOLTA DIFFERENZIATA” dei rifiuti urbani è l’argomento clou del momento, oltre poi al diffuso degrado che interesserebbe l’intero territorio di questa località turistica – come si legge nei post rilasciati sui social dagli abitanti più infervorati. Lo scontento ha contagiato un po’ tutti, se lo si aggiunge alla lista delle cose che non vanno. Da una parte i residenti i cui comportamenti, secondo alcuni, non faciliterebbero gli operatori del “servizio raccolta rifiuti”, dall’altra un servizio che risulterebbe alquanto scarso. Lo scrittore francese VOLTAIRE, esperto di filosofia e di politica, scriveva nel suo Candido che :”…bisogna coltivare il nostro giardino”. Nel senso che la cura che riserviamo alla nostra casa va estesa anche fuori, al fine di migliorare la qualità dei luoghi dove viviamo. Siamo diventati molto evoluti e moderni quando smanettiamo alla tastiera (twittiamo, chattiamo, tagghiamo), ma siamo ancora sotto gli influssi della nostra cultura (i cui orizzonti non vanno oltre il metro!). Certo gli esempi dall’alto non aiutano, ma bisogna rimboccarsi le maniche e impegnarsi per la costruzione di un mondo migliore. Sono diventate sempre più marcate e frequenti le interconnessioni: igiene, sicurezza, ambiente, edilizia, urbanistica, sulle quali l’intervento pubblico viene esercitato in maniera alquanto riduttiva. C’è da aggiungere che la scarsa disciplina deriva da una guida debole. Poche sono le multe staccate finora in questa località turistica. Il controllo sul rispetto delle normative igienico-sanitarie dovrebbe essere più presente e più puntuale in questo periodo di afa agostana. La inciviltà delle persone – non rispettosa delle regole – dovrebbe essere contrastata dagli organi di vigilanza, anche per lanciare un importante segnale alla maggioranza della popolazione che le norme le rispetta tutte. Ma anche l’ Amministrazione pubblica dovrebbe fare la sua parte. In effetti, quello che viene erogato non è il servizio efficiente che si aspettano gli abitanti del luogo, ai quali viene chiesto una tassa (TARI-TARSU) sempre più esosa. Sono diversi interstizi in cui si insinuano enormi debolezze. Diventa difficile allora riporre fiducia nella Amministrazione Comunale di Lesina che esibisce queste credenziali. Una macchina amministrativa che serve un paese di circa seimila abitanti, sembra però non “programmata” ad assolvere i gravosi impegni della località turistica di appartenenza, che di abitanti ne conta molte migliaia di più nel cuore dell’estate. Intanto la “Lesina che pensa” è da tempo impegnata a progettare il motore di sviluppo del paese. Tre parole chiave: SPORT all’aperto, CULTURA e TURISMO. Indicano la direzione di marcia che dovrà percorrere la nuova “macchina” in fase di assemblaggio. Da queste parti si assapora ancora il silenzio e le bellezze della natura. La politica da sola non ce la fa: servono l’impegno e la partecipazione dei cittadini. E gli abitanti della sponda marina della citta di Lesina hanno pieno titolo per partecipare al rinnovamento, riqualificando in un’OTTICA GREEN l’esteso territorio, che contiene anche le residenze estive. Non essere solo una massa critica, ma lavorare insieme per raggiungere nuovi traguardi. E, magari, mettersi alla guida della ‘macchina’ che si sta costruendo.
MICHELE DI SCIOSCIO

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