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Marino-Frattarolo: “Congresso finito, ritroviamo l’unità e prepariamoci alle elezioni”

Il documento firmato dai due dirigenti Pd, è stato sottoscritto anche da Alma Alikaj, Annalisa Cancellaro, Rosaria Capotosto, Costanzo D’Amaro, Mariella Di Monte, Sara Leone, Maria Teresa Nutile, Pasquale Pepe, Luigi Presutto

 

Il mondo sta cambiando rapidamente, sotto i nostri occhi. Il rischio di un deriva conservatrice e populista è già nei fatti.

Il PD ha, perciò, una grande responsabilità: contenere le propulsioni populistiche, rimboccarsi le maniche e ripartire per il bene del Paese. Un processo che ha come suo presupposto strategico quello di chiudere le ferite e gli strascichi polemici della fase congressuale per aprire un dialogo con tutte le forze democratiche.

I mille giorni del Governo Renzi rappresentano un riferimento fondamentale in questa incessante stagione di confronto che deve iniziare. Vanno messi in risalto gli aspetti positivi, le conquiste, il riformismo incessante ma vanno anche analizzati, senza infingimenti, gli errori fatti. In quanto iscritti, militanti e dirigenti del Pd di Capitanata siamo tutti chiamati in causa. Ciascuno di noi deve assumersi la propria parte di responsabilità per tornare a far crescere il Partito e per vincere le elezioni. 

Non c’è altro tempo da perdere.

Il congresso nazionale ha legittimato la leadership di Renzi in aprile, il Pd, a livello provinciale, ha completato la sua stagione congressuale con l’elezione di Lia Azzarone alla guida della federazione. A lei la responsabilità di condurre il partito in questa fase delicatissima. Oggi più che mai è indispensabile la collaborazione di ciascuno.

L’attesa per le determinazioni degli organismi nazionali, alle quali naturalmente tutti ci atterremo, non possono sospendere la normale azione politica, della quale si avverte la necessità. Non possiamo tenere il Pd in naftalina. I fatti di cronaca ci impongono di essere vigili. Il fenomeno della crescita della destra xenofoba e intollerante che ha avuto nell’assalto nella sede di Verona degli skinhead l’episodio più inquietante sia un monito per tutti. Come ha ricordato Renzi “C’è un unico modo per chiarire agli italiani il proprio programma: dirlo prima. Non inventarlo dopo.

Il PD c’è e ha le idee chiare. A cominciare dall’Europa. 

Gli altri? Aspettiamo con calma, c’è ancora qualche settimana. Ma poi si vota. E per me si deve scegliere sulle idee, non su altro. Avanti, insieme”. Basta con le contrapposizioni. Ora pensiamo a ricompattare il partito e a marciare uniti verso le prossime scadenze elettorali. 

Tocca a noi avere il coraggio di rimetterci in discussione e creare un progetto unitario e fortemente condiviso per dare all’Italia una guida autorevole e moderna. 

Mutuando lo slogan della mobilitazione di sabato 16 dicembre, “L’Obiettivo del Pd è l’Italia”: il nostro deve essere la Capitanata.

 

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