Marino: Istituto di Sangro – Nuove opportunità di agricoltura sociale per nuove opportunità d’inclusione

Perché lasciare la masseria il Principe a Santa Giusta nelle condizioni in cui é, con un commissario che ha terminato il suo mandato, che avrebbe dovuto fare il bilancio e con una eredità su cui é bene aprire gli occhi, mentre potrebbe partire da lì un vero e proprio DES (Distretto Economico Sociale) e un luogo dove parte l’agricoltura sociale che può dare nuove opportunità d’inclusione? Insomma, coltivare opportunità di inclusione vera per dare valore alle capacità che esistono in ognuno di noi, anche, nelle persone diversamente abili. Questa deve essere la nostra missione di quel luogo e di Agricoltura Sociale che dobbiamo far nascere alla masseria il Principe, liberando quella struttura dalle poche sensibilità che la abitano. Dimostrando un’attenzione particolare alla condizione dell’autismo e della disabilità intellettiva, ma anche gli altri tipi di disabilità …sviluppando percorsi in grado di assicurare un riscatto sociale e una formazione alle persone che con questa condizione complessa ci convivono ogni giorno. Tutto ciò con un obiettivo preciso: far crescere le competenze che esistono oltre ogni fragilità. Bisogna mettere su un’attività lavorativa e formativa per questi tipi di disturbi e di disabilità, creando soprattutto i riscontri dei diretti protagonisti delle esperienze per far raggiungere questo traguardo. Per questo é giusto togliere dalle mani di una partitocrazia malata e opportunista strutture come l’Istituto di Sangro che può essere trasformato e dare nuove opportunità di agricoltura sociale, invece, di operazioni poche chiare su cui accendere i riflettori!
Dino Marino
