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Marino: Prendersi cura di San Severo) é la prima cosa da fare per una città aperta,

#ICareSanSevero(prendersi cura di San Severo) é la prima cosa da fare per una città aperta, bella, accogliente, con uno spirito ben definito. Per questo capisco poco la personalizzazione di chi si candida alla guida della città rilevandoci le sue doti personali, dicendo poco o quasi nulla sulla città che vorrebbero guidare, in che quadro politico nazionale e regionale di riferimento e sulla mission che occorre. Molte volte la personalizzazione non ci azzecca nulla con i problemi della nostra comunità. Oggi, lo spartiacque per progettare un idea di città é tra idealità diverse, quelle progressiste e conservatrici. Siamo quasi ai nastri d partenza di una nuova competizione elettorale per il rinnovo dell’assise cittadina.
Vedo la personalizzazione della politica e dell’impegno amministrativo… Le liste civiche, non possono essere costruite come un fortino, in cui il candidato sindaco si nasconde e da cui lancia parole e frasi superficiali e ambigue, mentre non si cimenta con i problemi di questa città media del Mezzogiorno. Il civismo non può sfuggire dal fatto di essere conservatori o progressisti e riformisti. Ne può nascondersi dietro un “nuovismo gattopardesco” come qualcuno incarna anche qui da noi : cambiare tutto per non cambiare nulla. Secondo me manca un
#AgendaperSanSevero, finora tra i nuovi che propongono il loro impegno la vedo parzialmente solo da parte di Giorgio Sernia che propone una progettualità definita sull’economia circolare. Così, invece, penso debba essere il taglio e l’impostazione che dovremmo dare ad ogni tematica che bisogna affrontare per posizionare la nostra città e il suo ruolo forte in Capitanata. Ciò deve avere una sinergia con una maggiore qualità della vita, ipotizzando la costruzione di una città Smart, più fruibile e valorizzando il nostro centro storico e potenziando i servizi e le periferie mettendo al centro del nostro agire la solidarietà e la giustizia sociale, valore questi che si deve tradurre in crescita per i nostri giovani, ripensando alla nostra economia, al suo rilancio attraverso le nostre identità agricole. Mettiamo da parte le aspirazioni di questo o quella candidato/a sindaco/a, partiamo da San Severo e da un’agenda di cose possibili da fare. Non siamo all’anno zero. Miglio, tra le tante colpe che gli imputano…. ha anche quella di aver posizionato la città, direttamente e indirettamente in modo più forte nei circuiti nazionali e regionali. Che io ricordi mai nessun sindaco ha fatto arrivare così tanti finanziamenti per San Severo come ha fatto Francesco Miglio,ne l’amministrazione di Giuliani, forse la migliore degli anni scorsi e neppure le tante che si sono succedute da dopo la seconda guerra mondiale ad oggi. Tutto ciò é stato possibile anche perché in questi anni l’attuale sindaco ha saputo dialogare con il governo regionale e nazionale imperniati entrambi sul Pd. É logica la scelta del PD di non recidere questa esperienza che ha contribuito a far affermare e di non rincorrere opzioni che nulla hanno a che fare con la propria storia. Chi é fuori da questa logica ha fatto bene ha fare un passo di lato. Oggi, si tratta di scegliere con coerenza, altro che con baronia personale, di dare forza ad una governabilità, per una maggiore condivisione e trasparenza della cosa pubblica. Sarà il caso di chiamare le persone attorno ad un programma preciso. Ancora non decido se avrò un impegno istituzionale personale ma metterò a punto un programma per la nostra Città e sarò in campo, affinché questa agenda di cose utili per San Severo sia il canovaccio di chi vuole costruire una città aperta, solidale, sicura ed economicamente più forte che metta al centro del suo agire il lavoro!!!

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