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Matteo Bonsanto, giovane pasticcere di San Severo, è stato chiamato in Svizzera per una consulenza ad una nuova apertura

La famiglia Bonsanto di San Severo è la titolare del noto “Gran Café Pasquale” di Via Teresa Masselli (sito di fronte all’Ospedale) frequentato soprattutto per il variegato e goloso mondo della pasticceria sanseverese, una nobile arte apprezzata da tutti, che si tramanda di generazione in generazione. Da lunedì, e per tutta la settimana, il giovane e già affermato pasticciere Matteo Bonsanto,27 anni, sarà in Svizzera, presso la pasticceria “Borengo” di Locarno, a due passi da Lugano, per una periodo di consulenza e formazione del personale della pasticceria elvetica: “È una storia che ha trae origine dai tanti corsi che ho frequentato in giro per l’Italia per perfezionare la tecnica pasticcera ed acquisire preziose nozioni che mi hanno poi permesso di offrire un prodotto nel nostro bar che tanti, anzi tantissimi, giornalmente dimostrano di gradire – evidenzia Matteo Bonsanto – Ho frequentato la ‘Cast Alimenti’, un’accademia del settore, a Brescia, dove ho avuto la possibilità di entrare nei migliori ambienti della pasticceria italiana e sono stato contattato da un amico per contribuire alla nascita della Borengo di Locarno che ha aperto da pochissimo e vuole intraprendere la produzione di panettone e pandoro a lievito naturale. In Svizzera spero di avviare una sorta di start-up completa, anche per quella che sarà la produzione di brioche e prime colazioni. Utilizzeremo lievito madre. Sarà la mia prima esperienzada consulente e formatore presso attività di nuova apertura, attività che vogliono perfezionarsi o rinnovare il loro bagaglio di proposte di vendita”. Bonsanto specifica: “Il titolare della pasticceria Borengo, è un imprenditore che possiede altre realtà simili anche in Italia. Nel contesto elvetico, valuterò anche le abitudini locali ma credo proprio – dicahira in esclusiva a l’Attacco il pasticcere sanseverese – che proporrò anche prodotti tipici pugliesi, come il ‘pasticciotto’ leccese, ma anche la ‘pastiera’ napoletana. Devo attenermi, chiaramente, a ciò che potrebbe essere utile a fare colazione o essere richiesto come ‘desiderio’ del momento, quando si entra in un bar”. Tanti ragazzi si stanno prodigando per raggiungere obiettivi importanti, restando nel loro territorio. “Faccio il pasticcere dall’età di 13 annie oltre agli insegnamenti di mio padre, mi son formato e continuo a farlo sempre”, ha concluso Matteo Bonsanto.

Beniamino PASCALE

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