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MATTEO, IL FANTASMA DI VIA DEI QUARANTA

di MICHELE MONACO

Il fantasma di via dei Quaranta appare ogni anno, sempre e solo nel mese di febbraio, dopo la mezzanotte. Si incammina lungo la strada a lui dedicata e poi sosta nei pressi di “via dei Quaranta” tra la Chiesa dei Celestini e l’ex Cinema Patruno. Si fa avvicinare facilmente ed è disponibile a rispondere ad alcune legittime curiosità soprattutto delle giovani generazioni. Chi è lei, si presenti… ” Mi chiamo MATTEO FRACCACRETA (raffigurato nel dipinto a corredo), sono nato a San Severo il 19 settembre 1772. Ho conseguito la laurea in Giurisprudenza e mi sono dedicato all’insegnamento di numerose discipline: eloquenza, greco antico, geografia e diritto naturale. Ho sposato nel 1799 MARIA FILIPPA PERGOLA, di Serracapriola, dalla quale ho avuto tre figli. Sono morto a Torremaggiore il 23 marzo 1857 e sono sepolto a San Severo nella Chiesa dei Cappuccini, dove esiste il sepolcro di famiglia. L’enciclopedia “TRECCANI” mi definisce (bontà sua) “storiografo e letterato”. Sono conosciuto per la pubblicazione del “Teatro Topografico Storico-poetico della Capitanata, e degli altri luoghi più memorabili e limitrofi della Puglia” (editore FORNI). Un’opera di sei tomi. Perchè sono qui, nel mese di febbraio, lo spiego nel tomo sesto dove ho descritto i fatti accaduti a San Severo NEL FEBBRAIO DEL 1799″. Ma cosa accadde esattamente nel febbraio di 221 anni fa? “ACCADDERO DELLE AUTENTICHE TRAGEDIE, FATTI DI SANGUE E DI MORTE MAI PIÙ ACCADUTI NELLA STORIA DELLA NOSTRA CITTÀ: ci fu dapprima una caccia all’uomo seguita da un orribile linciaggio (nella pubblica piazza, davanti ai Celestini) e poi una carneficina, un massacro di tanti concittadini. Guardi, proprio dove sostiamo noi adesso, vi sono affisse al muro due targhe marmoree che ricordano alle nuove generazioni cosa accadde 221 anni fa dal 7 al 25 febbraio. Su una delle due targhe sono scolpiti i nomi di figli di famiglie sanseveresi, quali i fratelli CARLO e AMBROGIO de AMBROSIO, i fratelli VINCENZO e GASPARE CORDERA, i fratelli ANTONIO e FILIPPO SANTELLI, i fratelli RAIMONDO e VINCENZO GALIANI, i fratelli FILIPPO e SAVERIO MADDALENA e CRESCENZIO de AMBROSIO. Sono stati definiti: “I martiri dell’Albero della Libertà”. Come siano avvenuti questi fatti e i motivi che li hanno scatenati potete conoscerli leggendo – se vi aggrada – il sesto tomo della mia opera innanzi citata. Con vostra licenza mi ritiro nel buio di via dei Quaranta. Nel buio di una storia che ha bisogno di tanta luce e tanta verità>>. Così parlò MATTEO FRACCACRETA.

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